Ha contribuito a scrivere la storia del ciclismo vincendo numerosi allori olimpici su pista e conquistando successivamente la maglia gialla al Tour de France su strada. Una volta appesa la bicicletta al chiodo, Bradley Wiggins non ha messo da parte il suo spirito agonistico, cambiando semplicemente sport: è ormai un atleta del canottaggio e come tale avrà l’obiettivo di qualificarsi per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
Nato a Gand nel 1980, il baronetto britannico è stato il pioniere del ciclismo in un Paese che di tradizione fino a quel momento non ne aveva molta. Formidabile passista, ha costruito gran parte dei suoi successi all’interno dei velodromi: nel 2004, ad Atene, arriva il primo oro olimpico nell’inseguimento individuale, bissato quattro anni più tardi a Pechino, a cui va aggiunto anche lo stesso alloro nel quartetto dell’inseguimento a squadre.
Contemporaneamente arrivano sei ori iridati nelle stesse specialità tra Stoccarda 2003 e Manchester 2008. Toltosi le maggiori soddisfazioni su pista, ecco la grande decisione: dedicarsi alla strada e provare a coronare un sogno: vincere la più importante gara a tappe del mondo, il Tour de France. È il 2012 il suo anno magico: dopo tre anni di prove generali, approfittando di un percorso disegnato appositamente per lui (poche grandi salite affiancate da lunghissime cronometro in cui poter fare la differenza) e sostenuto da un gregario in forte ascesa come Chris Froome, arriva in maglia gialla a Parigi proprio davanti al suo compagno di squadra e a Vincenzo Nibali.
Fallito l’obiettivo Giro d’Italia l’anno seguente, ecco il ritorno alla pista per terminare la carriera: a Rio 2016 arriva l’ennesimo oro nell’inseguimento a squadre. Per un uomo ambizioso come lui, aver raggiunto tutti gli obiettivi nel ciclismo non significa ammainare la bandiera. Dopo un meritato periodo di riposo, ecco la pazza idea: dedicarsi al canottaggio ed arrivare alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Proprio in queste ore arriva il suo debutto, in occasione dei campionati nazionali indoor: non una prova esaltante (ventunesimo posto a 34″ dal vincitore) nei 2000 metri, ma l’inizio di una nuova possibile impresa.