ATALANTA – Complice anche una classifica non tranquillissima l’Atalanta riesce a piazzare solo due colpi, ma buoni. Emanuelson può essere sicuramente un buon calciatore per una squadra che punta ad una salvezza senza affanni e Pinilla, reduce da una parentesi al Genoa non felicissima, se torna ad essere quelli di Cagliari farà bene a Colantuono, che ha assistito impotente negli ultimi mesi al calo evidente di Denis. Importante anche resistere, ancora una volta, agli assalti su Baselli. Indice di serietà il fatto di non averlo venduto perché non c’era il tempo materiale per sostituirlo. Due buoni rinforzi e nessuna partenza. VOTO: 6

CAGLIARI – Il pezzo forte è la cessione di Ibarbo, arrivata in un momento nel quale le acque sembravano tranquille. Il trittico di nomi Gonzalez, Brkic e M’Poku sembrano non cambiare le carte in tavola, mentre Ibarbo è una perdita cui una squadra come il Cagliari difficilmente non pagherà dazio. Si sarebbe dovuta rinforzare invece, complice anche la trattativa con Mendes sfumata nell’ultima ora, rischia di essersi addirittura indebolita. O nell’eventualità positiva di non aver perso nulla. VOTO: 5.5

CESENA – Difficile da giudicare perché non c’è stato un vero e proprio mercato. La società va avanti con gli uomini acquistati in Estate, che però sono gli stessi che in 21 partite hanno collezionato 15 punti. Un po’ pochi. In uscita vengono indirizzati tra B e Lega Pro in prestito diversi esuberi, ma la rosa rimane la stessa. Una valutazione mediocre che viaggia verso il “senza voto”. Nota positiva: non è stato venduto Defrel. VOTO: 5

CHIEVO VERONA – Arrivano Pozzi, pagato meno di un buon pc, e Fetfatzidis, che al Genoa era un po’ chiuso ma a Verona dovrebbe fare bene. Il mercato non cambia tantissimo, e forse sarebbe stato lecito attendersi qualcosina in più, ma la società veronese ha fiducia nei propri mezzi e riesce a non smantellare nulla portando due rinforzi che sicuramente torneranno utili. Il quesito è: basteranno? Il voto dipende anche e soprattutto da questo. La sufficienza è un po’ sulla fiducia. VOTO: 6

EMPOLI – In una società e in una squadra nella quale funziona quasi tutto a metterci le mani si rischia di sbagliare. L’Empoli cambia pochissimo, e dimostra di pensare di salvarsi con una formazione che ha anche meno dei punti che avrebbe meritato sul campo. Nell’immobilismo, più o meno giustificato, in sede di mercato hanno sicuramente influito gli ultimissimi risultati. Arriva un solo pezzo grosso: Saponara. Ma è l’asso nella manica che mancava a Sarri. In una squadra ordinata e spesso ben messa in campo l’impressione è che mancasse proprio uno con la giocata. Uno che Empoli la conosce bene, e che sembra essere l’acquisto azzeccato. Perfetta la gestione dell’affare Rugani. VOTO: 6

FIORENTINA – La cessione di Cuadrado è un qualcosa che di sicuro tende l’ago della bilancia verso una valutazione negativa. Sarebbe stato forse più giusto venderlo in Estate, e riuscire a rimpiazzarlo, piuttosto che perderlo a pochi giorni dalla fine del mercato invernale senza riuscire a sostituirlo con un acquisto degno del colombiano. Arrivano Gilardino e Diamanti dal campionato cinese, ma le loro condizioni costituiscono ad oggi un incognita. Probabilmente il tesoretto verrà investito in Estate, ma se nel frattempo non arrivasse la qualificazione all’Europa League questo mercato rischierebbe di diventare il marchio a fuoco su un anno perso. VOTO: 5

GENOA – Il dualismo cronico tra Matri e Pinilla viene risolto mandando entrambi lontano da Genova. Arriva, in compenso, l’ennesimo ritorno a casa di Borriello, che però non offre più le garanzie di un tempo. L’impressione è che il Genoa ha perso due attaccanti più forti di quello che poi ha invece acquistato. Arrivano anche Laxalt e Niang, dalle milanesi che rimangono fedeli compagne di merenda di Preziosi, ma aggiungono poco ad una squadra già buona che ha davanti a sé due strade: provare a recuperare il gap con le posizioni europee o scivolare verso un campionato privo di obiettivi. Il mercato, e la gestione pazzesca dell’affare Antonelli-Armero, sembrano indicare la seconda. VOTO: 5

INTER – Shaqiri è l’acquisto per eccellenza di questo mercato di Gennaio. Un calciatore che dal Bayern Monaco arriva in Italia lo fa solo perché ha bisogno di rilanciarsi, ma se uno così si rilancia son dolori per tutti. Dal punto di vista offensivo la squadra ne esce molto rafforzata, e la conduzione di Ausilio di alcune operazioni è esemplare, per mille motivi. I nomi sono illustri, per il campionato italiano, e arrivano senza proclami e senza sceneggiate. Il dubbio esistenziale è un altro: era quello di cui l’Inter aveva bisogno? Probabilmente no. E il voto ne risente, e tanto. VOTO: 5.5

JUVENTUS – Una squadra che ha a Gennaio 7 punti di vantaggio sulla seconda non dovrebbe investire nel mercato di riparazione. C’è poco e nulla da riparare ed ecco che la Juve guarda e colpisce solo dove c’è veramente bisogno. Shaqiri diventa un sogno passeggero, perché l’Inter ci arriva prima e con più volontà. Sneijder era la grande richiesta di Allegri, ma non è stato fattibile. Arriva Sturaro, che va ad accontentare il tecnico che chiedeva un centrocampo più folto viste le tre competizioni, e ci sono i ritorni di De Ceglie e Matri. Quest’ultimo preso al posto del partente Giovinco. La gestione di questa trattativa mostra le doti di Marotta e Paratici: viene chiesto al calciatore di lasciare Torino, perché ormai demotivato dall’accordo trovato per Luglio con il Toronto, e in contemporanea vengono aperte tre piste: Zaza, Osvaldo e Matri. Il Sassuolo resiste, Osvaldo ha problemi con l’Inter e Matri arriva a destinazione. La vera chicca è che l’attaccante ex Milan non solo fu venduto un anno e mezzo fa per 12 milioni e oggi ripreso gratis, ma aveva così tanta voglia di andare alla Juve da accettare le visite mediche sapendo di non essere una prima scelta. VOTO: 6

LAZIO – Arriva solo Mauricio. La squadra non ha bisogno di grandi rinforzi ma sembra comunque meno forte del Napoli. Almeno al momento. E forse con l’arrivo di un attaccante, e Bergessio è stato trattato a lungo, avrebbe permesso a Pioli di andarsi a giocare la corsa per il terzo posto con un gap meno evidente, visto anche l’infortunio di Djordjevic. Si va avanti così, senza stravolgere nulla, né in bene né in male. E se a fine anno si scoprisse che sarebbe bastato qualche gol in più per insediare il Napoli? VOTO: 5.5

MILAN – Un mercato pazzesco. Nel vero senso del termine: adesso il Milan ha una rosa lunghissima, ma sembra non aver cambiato niente. Arrivano nomi che aggiungono poco ad una squadra in gravissime difficoltà. L’affare Destro serve a dare ad Inzaghi un attaccante sicuramente forte, ma anche a togliere spazio a Pazzini e ad aggiungere potenziale offensivo ad un organico che ne ha già tanto. Idem Cerci. I problemi sono tra metà campo e difesa. In mediana non arriva nessuno, quasi come se quello non fosse un problema. In difesa arrivano Bocchetti e Paletta, e i centrali diventano 8, ma nessuno avrebbe mai indossato la maglia del Milan di qualche anno. Nell’ottica di un mercato mediatico si perde di vista la realtà: Paletta e Bocchetti sarebbero serviti per l’attacco e Cerci e Destro per gli altri reparti. Pazzesco, appunto. VOTO: 4.5

NAPOLI – Benitez avrebbe voluto un attaccante di valore per avere la panchina più lunga anche in quel ruolo, visto che Zapata non ha mai convinto. Accontentato con Gabbiadini, senza aspettare le ultime ore di mercato. E il Napoli a Gennaio ha già 3 punti in più grazie ad un acquisto. Gestione oculata e mirata. VOTO: 6.5

PALERMO – Praticamente impossibile adesso rafforzare una squadra che va già forte. La società rosanero chiude in un bunker i propri gioielli, che non entrano nemmeno in discussione nonostante la zona salvezza sia ormai virtualmente raggiunta. Arriva solo Rispoli, che in un valzer di terzini lascia partire Pisano, ma non cambia nulla. Meglio così. VOTO: 6

PARMA – Senza valutazione. C’è poco da dire. Riuscire a rimediare solo mille euro da Pozzi è l’emblema di cosa sta succedendo ad una società completamente allo sbando per motivi economici. L’emorragia non aiuta di certo Donadoni, capitano instancabile di una nave che va a fondo mentre tutti cercano la scialuppa di salvataggio più vicina per fuggire verso altri lidi. Impossibile giudicare un calciomercato che è solo una fuga continua da una squadra che non ha i mezzi per affrontarlo. VOTO: S.V.

ROMA – Arrivano Doumbia, Spolli e Ibarbo. Tre nomi che non aggiungono niente al valore di una rosa già di per sè fortissima, ma che rischia anche quest’anno di veder sfumare l’obiettivo di vincere qualcosa. Vengono anche strapagati: oltre 20 milioni per questo terzetto. La media gol di Destro non serve al ragazzo per continuare un’avventura decisamente fallimentare. Era stata la regina del mercato estivo ma quello invernale convince molto meno. VOTO: 5.5

SAMPDORIA – L’unica cessione importante è quella di Gabbiadini, sebbene sia Gastaldello a lasciare Genova piangendo. Arriva però Muriel ed Eto’o, che attualmente è in una situazione tutt’altro che chiara. C’è anche Correa, e l’organico a disposizione di Miha sembra leggermente più forte. O nella peggiore delle ipotesi non è peggiorato. Ferrero dimostra di aver capito molto di questo calcio. VOTO: 6.5

SASSUOLO Arriva in pratica solo Lazarevic, e partono Pavoletti e Ariaudo. La forza del Sassuolo è tutta nella trattativa Juve-Zaza. I contatti sono ottimi, e si farà a Giugno, ma nonostante la squadra di Di Francesco viaggia a vele spiegate verso la salvezza Squinzi non vuole privarsi di un attaccante così forte. La mentalità è da top. Il voto anche. VOTO: 6.5

TORINO – I tifosi restano scettici ma a fronte di cessioni non illustri (Nocerino, Gillet, Perez, Larrondo) arrivano due buoni rinforzi, oltretutto mirati, come Maxi Lopez e Alvaro Gonzalez. Non si ripeterà l’exploit dell’anno scorso ma per l’attuale classifica del Toro, che intanto resta anche in corsa in Europa League, è anche giusto non spendere e spandere. VOTO: 6

UDINESE – Altra sufficienza perché la squadra ha poco da chiedere alla classifica e di conseguenza non investe. L’unica scommessa fatta è in uscita: ci si libera prematuramente di Muriel? Lo dirà il tempo, ma per ora sembra tutto giusto così. Tanto in Estate arriverà qualche altro gioiellino dal sudamerica. Avete dubbi? VOTO: 6

VERONA – Arrivano Greco e Pisano, e soprattutto il primo era un po’ quello che serviva al gioco di Mandorlini. La proprietà non ha molto da investire in un mercato di riparazione ma si garantisce quel minimo che dovrebbe bastare per portare a compimento un’altra salvezza senza particolari affanni. VOTO: 6