Fortuna che doveva essere un catenaccio. In tutto il mondo i titoli si sono sprecati. Non è da Olanda giocare con il 5-3-2. Sì, peccato che se i due esterni difensivi corrono come due ossessi diventano due ali. E se Robben e Van Persie mettono il turbo, sembra che l’Olanda giochi in tredici.

Certo, non è calcio totale quello dell’ex allenatore dell’Ajax e del Bayern, ma tutto si può dire meno che la sua Olanda non abbia offerto un grande spettacolo. Anche nell’incoscienza dei tiri al volo di Robben o del tuffo di Van Persie emerge tutto il coraggio di un allenatore decisamente troppo sottovalutato. Inutile fare un elenco dei titoli vinti. Molto meglio ricordare alcuni dei campioni cresciuti sotto la guida di Luois: Davids, Seedorf, Kanu, Kluivert, senza contare il rilancio dello stesso Robben a Monaco.

Van Gaal lavora con i giovani, li valorizza, sa rischiare e prendersi le responsabilità. Ha carattere e sono sicuro che sarebbe ancora capace di esibirsi nella famosa sforbiciata che mostrò quasi vent’anni fa, in mondovisione, durante la finale di Champions contro il Milan. Finale che vinse grazie ad un gol di Frank Raijkard, anche lui divenuto poi allenatore dell’Olanda.

Insomma, catenaccio stasera non se n’è visto. E non credo si vedrà prossimamente. Qualcuno dovrebbe chiedere scusa a Van Gaal e ammettere che questo signore è uno dei più bravi allenatore degli ultimi 20 anni. Per senso tattico, mentalità e coraggio. E anche per i titoli, che contano sempre. E se per l’Olanda fosse la volta buona?