Nella nona giornata del Super Rugby 2016 riposano i Blues e i Bulls. Cinque vittorie su otto arrivano in trasferta: Sharks e Chiefs trionfano fuori casa di misura, mentre di ben altro scarto sono i successi di Waratahs, Lions e Crusaders. Bonus offensivo per Rebels, Waratahs, Lions e Crusaders; bonus difensivo invece per Highlanders e Hurricanes per aver arginato la sconfitta in sette o meno lunghezze.

Highlanders 14 – Sharks 15
Rebels 36 – Cheetahs 14
Sunwolves 36 – Jaguares 28
Hurricanes 27 – Chiefs 28
Force 13 – Waratahs 49
Stormers 40 – Reds 22
Kings 10 – Lions 45
Brumbies 14 – Crusaders 40

Chiefs sempre più squadra leader del torneo, occhio però ai Crusaders distanti di un solo un punto. Stormers, Lions e Rebels sono in cima alle loro rispettive conference, mentre Hurricanes, Highlanders e Bulls completano il quadro delle wildcard; prime escluse: Brumbies e Sharks.

Chiefs 33
Crusaders 32
Stormers 28
Lions 27
Hurricanes 26
Highlanders 24
Bulls 23*
Rebels 22
Sharks 21
Brumbies 21
Waratahs 17*
Blues 16*
Cheetahs 12
Reds 8
Jaguares 7
Sunwolves 7
Western Force 6
Southern Kings 4*

*: una partita in meno

5) Jonah Placid (Rebels)
Arrivano da esperienze diverse Rebels e Cheetahs: la scorsa settimana gli Australiani hanno perso in casa contro gli Hurricanes, mentre i Sudafricani ne hanno picchiati 92 ai Sunwolves e ora cercano conferma a Melbourne, nella loro prima tappa del tour in Australia. Arriva il capitano Nic Stirzaker a smistare l’ovale quando entriamo nell’ultimo quarto di gara. Ellison fa a sportellate nel traffico e ricicla poi un ottimo pallone in sottomano per Jonah Placid che duetta sulla fascia laterale con Crawford che rende nuovamente il pallone al compagno di reparto e arriva la meta a tutta velocità in mezzo ai pali per Jonah Placid. Australiani oltre il break negli ultimi sgoccioli di gara.


4) Emiliano Boffelli (Jaguares)
Primo anno e prima esperienza di Super Rugby per Jaguares e Sunwolves che si affrontano a Tokyo, dove gli Argentini vogliono tornare a vincere dopo sei sconfitte consecutive, mentre i Sunwolves inseguono ancora la loro prima vittoria di sempre nel torneo. Bertranu scava e tira fuori il pallone dalla ruck, deve inventare il mago Hernández e sceglie di andare all’altezza per Ramiro Moyano che calcia per se stesso ma il più veloce ad arrivare è Emiliano Doffelli che tiene botta su Hiwasa e va a marcare la meta del sorpasso Jaguares.

3) Seta Tamanivalu (Chiefs)
I finalisti dello scorso anno contro i migliori di questa mezza stagione, è lo spettacolare derby neozelandese della North Island, al Westpac Stadium di Wellington si disputa Hurricanes – Chiefs. Al 20’ quelli del Waikato si trovano sotto di 8 a 7 ma non demordono e decidono di risalire il campo palla in mano dai propri 22. Splendido l’angolo di corsa di Tamanivalu che prende il tempo al placcaggio di TJ Perenara e corre minacciosamente verso i pali degli Hurricanes. Invoca il pallone Brad Weber a sinistra, ma il centro dei Chiefs sceglie di andare a destra da Toni Pulu che sfugge al placcaggio di Savea. Occorre l’intervento congiunto di Woodward e di Vince Aso per evitare meta fatta, ma i due lasciano colpevolmente libero Tamanivalu, bravo a seguire l’azione, a raccogliere il cioccolatino di Pulu e a scartarlo oltre la linea di meta avversaria.

2) Angus Ta’avao (Waratahs)
Sono due fra le squadre più in crisi di tutto il Super Rugby. Partiti come una delle favorite per la conquista del titolo, i Waratahs hanno perso la bussola lungo il cammino e devono ritrovarla a Perth contro i Western Force, reduci da 5 ko consecutivi e che però hanno vinto gli ultimi tre scontri diretti. Riceve palla da fermo Bernard Foley che deve inventare se non vuole finire ingabbiato. Cambia lato d’attacco l’apertura dei Waratahs e della nazionale Wallabies, trovando un intervallo nella difesa. Si va da Kurtley Beale, quindi per Dean Mumm e ancora all’esterno per Wycliff Palu. C’è il sostegno interno di Matt Lucas che si sacrifica prendendo due placcaggi riuscendo però a servire Angus Ta’avao che va a schiacciare la quinta della partita per i Waratahs che oramai sul 42 a 13 dilagano nel punteggio, altra giornata da dimenticare per i Western Force.

1) Israel Dagg (Crusaders)
La migliore espressione del rugby australiano contro al squadra più vincente di sempre, la più titolata e forse anche la più in forma del momento. Una sola sconfitta in otto partite per Brumbies e Crusaders la dice lunga sulle aspettative nei confronti di questi due pesi mesi massimi del Super Rugby che al Canberra Stadium si sfidano per capire realmente chi sono in un match che sa molto di Wallabies – All Blacks. I Crusaders, in vantaggio di 5 lunghezze al 20’, continuano a ferire alla difesa Brumbies. Havili attacca la linea e ricicla per Fonotia che da gas alle gambe e lascia il pallone al peso e alla velocità di Nadolo. Ne servono due per abbattere il gigante fijano, serve invece tutto l’estro e l’abilità di Nadolo per tenere a bada gli avversari e lasciar andare l’offload che premia la corsa di Israel Dagg che può andare a marcare in chetichella la sua terza meta personale in due partite dopo il rientro dal lungo infortunio alla spalla.