Nella quattordicesima giornata di Super Rugby riposano Reds e Sharks, uniche ad aver giocato una partita in più sinora, e il computo delle gare disputate si stabilizza (temporaneamente) a dodici per ciascuna franchigia. Solo due, i successi esterni della predetta giornata di Super Rugby: i due big match neozelandesi sono andati ai Crusaders e agli Hurricanes e valgono per i primi, il comando della classifica, per i secondi, il sorpasso dei rivali di Dunedin.
Hurricanes 27 – Highlanders 20
Waratahs 45 – Chiefs 25
Kings 29 – Jaguares 22
Blues 21 – Crusaders 26
Brumbies 66 – Sunwolves 5
Stormers 31 – Cheetahs 24
Bulls 20 – Lions 56
Rebels 27 – Force 22
Bye: Reds, Sharks
I Crusaders tornano ad essere la miglior squadra del Super Rugby e defenestrano i Chiefs, raggiunti dai Lions al secondo posto; gli Hurricanes scavalcano gli Highlanders, mentre seguono e chiudono momentaneamente il quadro delle squadre attualmente qualificate ai playoff: Stormers, Sharks e Brumbies. Prime escluse: i Waratahs nel gruppo di Australia e Nuova Zelanda e i Bulls nel girone sudafricano. L’ultima menzione, anche se irrilevante ai fini del discorso “playoff”, è la prima vittoria stagionale dei Southern Kings.
Crusaders 45
Chiefs 42
Lions 42
Hurricanes 40
Highlanders 38
Stormers 36
Sharks 35
Brumbies 34
Waratahs 34
Bulls 32
Blues 30
Rebels 27
Reds 16
Cheetahs 17
Jaguares 14
Western Force 12
Southern Kings 9
Sunwolves 9
in grassetto le quattro leader di conference
5) Ardie Savea (Hurricanes)
Sfida playoff al Westpac Stadium di Wellington tra gli Highlanders, terzi nella conference neozelandese, e gli Hurricanes, quarti ma divisi dai nativi dell’Otago da un solo punto in classifica. 12’ minuto di gioco e mischia all’interno dei 22 Hurricanes. Si stacca Victor Vito che tenta il contrattacco, fa viaggiare Cory Jane lungo l’out di destra, arriva anche il sostegno splendido di TJ Perenara e ancora un altro monumentale riciclo per Brad Shields, fermato da Dan Pryor, il cui placcaggio salva tutto. Occhio al raccogli-e-vai di Ardie Savea al limite dell’infrazione, il giudice di gara non ravvisa però gli estremi per un’eventuale sanzione, e il numero 7 in maglia Hurricane può andare a schiacciare la prima meta del match.
4) Andy Ellis (Crusaders)
All’Eden Park si gioca il classico neozelandese: isola nord contro isola sud, Auckland contro Canterbury, Blues contro Crusaders. Agli uomini di Tana Umaga, a – 7 dalla zona playoff, solo una vittoria terrebbe in vita la possibilità di accedere alla postseason, ma sarà dura contro quelli di Christchurch, in lizza per il primato della classifica. Il secondo tempo si apre con i piazzati di Ihaia West e di Richie Mo’unga che non alterano il gap tra le due squadre. Blues che restano sempre a + 5, quando entriamo nell’ultimo quarto d’ora di gioco, ma ora ci provano i Crusaders che vanno a largo, attacca bene la linea bene Fonotia, semina per strada gli avversari e poi scarica proprio per il neoentrato Andy Ellis (151esima partita nel Super Rugby con i Crusaders per lui). Vano l’intervento di Tevita Li e il veterano incamera cinque punti per la causa Crusaders, a cui se ne aggiungono altri due con la trasformazione di Richie Mo’unga, valevole il controsorpasso.
3) Kobus van Vyk (Stormers)
Derby sudafricano al Newlands Stadium di Città del Capo tra Stormers e Cheetahs. Tra le due squadre non corre buon sangue e il match per poco non veniva sospeso dall’arbitro per le troppe ed eccessive storie tese nel corso della gara, persino tra compagni di nazionale, quali sono Lood de Jager e Eben Etzebeth. Tornando al rugby, al 59’ la meta di Nico Lee e la trasformazione di Zelinga, valgono il – 3 per i Cheetahs che provano così a riaprire la partita, poi però al 64’ si fanno sfuggire Notshe che calcia sulla profondità cercando la velocità di Kobus van Wyk. Petersen viene letteralmente bruciato e il nativo di Nababeep riesce a raccogliere il pallone e andare a marcare la meta decisiva che regala la vittoria agli Stormers nella kermesse rugbistica della Mother City.
2) Rohan Janse van Rensburg (Lions)
Altro derby sudafricano, ma questa volta si va a nord, a Pretoria, dove i Bulls, appena spodestati dal trono della conference Africa 1 dagli Stormers, devono imporsi sui Lions, miglior espressione sudafricana del torneo. La meta più bella del match arriva a cinque minuti dalla fine. C’è superiorità a largo, la va ad esplorare Mahuza che chiama all’incrocio Skosan. Ennesima galoppata del numero 11 in maglia Lions che risolve il due contro uno con Rohan Janse van Rensburg, il quale va a segnare in tuffo alla bandierina. Sinfonia Lions, che espugnano il Loftus Versfeld 56 a 20.
1) Luke Morahan (Western Force)
Al Rectangular Stadium di Melbourne si chiude la 14esima giornata di Super Rugby: Rebels contro Western Force. La squadra di Perth è sotto di quattro lunghezze al 16’ ma avanza con una rolling maul mal contestata dagli avversari. L’arbitro segnala infatti il vantaggio per i Western Force e Grant prova a sfruttarlo calciando a incrociare. Si precipita di corsa Luke Mohan che vince il duello aereo con Naivalu e poi calcia per se stesso, il rimbalzo gli è fortunato ed arriva la meta con cui firma il controparziale Force nel giro di un minuto.