Si siede alle mie spalle e mormora qualcosa di poco comprensibile. E’ il solito ragazzo africano che viene al bar come ogni sera a gustarsi Brasile 2014. Lo saluto e mi volto a guardare Croazia-Messico, decisiva per la qualificazione agli ottavi.
In tv Rakitic si becca un giallo per un tackle durissimo su un giocatore del Messico. El Tricolor sta disputando una gara guardinga e cerca di mantenere il possesso palla per trovare il varco giusto nella retroguardia croata. L’azione offensiva di Modric e compagni sembra troppo timida, forse nella ripresa ci sarà l’assalto finale alla porta dell’imbattuto Ochoa.
“Amico, gira sul Camerun!”.
Il Brasile è appena passato in vantaggio con Neymar e la partita dei verdeoro conta poco o nulla. I ragazzi di Scolari liquideranno i Leoni Indomabili e affronteranno il Cile agli ottavi. E’ un film già visto. Così cerco di convincerlo a guardare il Messico perché in ballo c’è molto di più.
Sky in sovrimpressione ci comunica il pareggio del Camerun e il ragazzo africano esulta. Ha scommesso qualcosa. Ne sono certo. Per solidarietà verso gli scommettitori giro canale per vedere il gol di Matip. I suoi occhi ridondano di speranza.
Nemmeno il tempo di godersi il pareggio che Neymar firma il 2-1, portandosi in testa alla classifica cannonieri di Brasile 2014 con quattro reti.
Il ragazzo africano impreca. Scuote la testa. Si dispera. Sorride amaramente.
Finiscono i primi tempi. Mi alzo e lui prontamente mette le mani in tasca e mi mostra una schedina.
Guardo l’importo e il tipo di giocata e capisco che è frutto della pazzia, dell’amore per la propria terra e della disperazione di un venditore ambulante che per una sera ha voluto sfidare la sorte, Brasile 2014 e la storia del calcio.
Camerun-Brasile 1 quotata a 22.
Sorrido provando ammirazione per questo simpatico ragazzo africano, a dispetto dei tanti perbenisti che, se vedessero la somma giocata, criticherebbero questa alzata d’ingegno.
“Se il Camerun fa il 2-2 cambiamo canale immediatamente” dico restituendogli la schedina.
Il Brasile fuori al girone nel Mondiale giocato in casa e questo ragazzo con le tasche piene di soldi: improbabile ma non impossibile.
Inizia la ripresa e lui quasi s’addormenta appoggiato sul bracciolo della sedia.
“Chissà quanto avrà camminato oggi?!” penso.
Fred realizza il 3-1. Mi giro per avvertirlo. Spalanca gli occhi, guarda la tv e vede il rettangolino giallo con su scritto ‘Brasile Gol’. Negli occhi subentra la rassegnazione e la consapevolezza di aver gettato al vento denaro prezioso.
Appassionato di calcio, lontano dalla sua amata Africa, sempre con pochi soldi in tasca, una vita di stenti e di rinunce: c’ha provato e gli è andata male.
Credeva nei Leoni Indomabili, nel suo Camerun, nella loro voglia di rivalsa contro i Pentacampioni.
Si alza e saluta: “Ci vediamo per Grecia-Costa d’Avorio”.
Mai smetterà di credere nella sua Africa.
Chapeau.