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Per non parlare sempre delle problematiche patologiche dei giocatori italiani, si vuole anche dare un’occhiata ad un altro Paese, peraltro limitrofo al nostro, che conta con una percentuale dell’1,1% della popolazione i “suoi” giocatori problematici. Il Paese è la Svizzera dove risiedono 75mila giocatori patologici o problematici e questa stima, non è “buttata lì” come succede sul suolo italico quando si parla di gioco d’azzardo lecito e casino online con bonus, ma dal Centro Nazionale svizzero di competenza nel settore delle dipendenze (Dipendenze Svizzera).

Il panorama svizzero delle dipendenze evidenzia come il segmento più colpito sia quello giovane e si sottolinea che il gioco d’azzardo (tutto il mondo è paese) è un’arma a doppio taglio: i giocatori procurano allo Stato risorse importanti, ma nello stesso tempo sono proprio con le persone problematiche che si deve confrontare con grosse problematiche la cui cura ed assistenza si ripercuote sullo Stato.

Il Centro Nazionale svizzero per le dipendenze, quindi, invita chi di dovere ad inserire nella nuova legge sui giochi con vincita in danaro una attenzione ed una protezione simile a quella che si riserva agli operatori del settore, anche perché ormai è una cosa che si percepisce in futuro i casinò potranno offrire anche i giochi online che presentano, senza ombra di dubbio, rischi ancora maggiori delle sale da gioco terrestri. La ricerca del Centro sottolinea che i costi sociali relativi al gioco d’azzardo problematico in Svizzera vengono stimati da 551 a 648 milioni di franchi all’anno.

Dipendenze Svizzera poi esprime una affermazione, alquanto forte, quando segnala che anche se i problemi “legati al consumo di sostanze sono tutt’altro che diminuiti”, questa tematica sembra essere sempre meno presente nell’agenda politica e nella percezione dei cittadini. La revisione della legge sull’alcool, la legge sui prodotti del tabacco e la nuova legge sui giochi in danaro sembrano avere un comun denominatore: la ferma intenzione del parlamento di non intervenire per disciplinare questi mercati, nonostante sembrino in espansione proprio come quello del gioco d’azzardo.

Come forse in altre parti dell’Europa (!) questo mancato intervento si potrebbe concretizzare nel fatto che lo Stato approfitta di alcune lacune legislative, oppure anche perché lo stesso potrebbe essere condizionato dalle pressioni che l’industria del gioco (nel caso di questo settore) e le relative lobby possono esercitare sulla politica. Per by.passare questa situazione, i politici non fanno altro che appellarsi alla responsabilità ed alla cultura dei cittadini: insomma, non c’è nulla di male nel pensare che i cittadini possano essere consumatori maturi che decidono in modo autonomo cosa consumare oppure con che giochi “giocare” o se giocare nei casino online.

Il prossimo 1° marzo ci sarà la discussione al Consiglio degli Stati elvetico del progetto di legge sul gioco online che dovrebbe essere introdotta a partire dal 2019: se verrà approvata così com’è stata stilata, può diventare legge a tutti gli effetti: se, invece, subisce modifiche deve automaticamente passare al vaglio dell’altra Camera. Secondo il progetto, le licenze per il poker e per i casinò games rilasciate saranno 21, una per ogni casa da gioco. A parte le licenze per bingo e lotterie. Sarà vietato agli operatori “dot com” che avevano una partnership con una casa da gioco, la possibilità di avere la licenza. Non si procederà, come viene fatto in Italia, all’oscuramento dei siti non autorizzati.