Il Catanzaro, formazione di Lega Pro, presenterà domanda di ripescaggio per disputare il prossimo campionato di Serie B. L’ha annunciato poco fa, con una nota, il legale della società giallorossa Sabrina Rondinelli che ha acceso gli entusiasmi nell’ambiente catanzarese. La cadetteria ai calabresi manca dal lontano 2006, dunque sarebbe bello e stimolante per club e tifosi poter giocare in piazze importanti ed abbandonare la terza serie calcistica. La documentazione necessaria è già in preparazione e il 25 agosto sarà una giornata campale sotto tutti i punti di vista. La Federcalcio del nuovo presidente Carlo Tavecchio, intorno all’ora di pranzo, deciderà la ventiduesima formazione che completerà la Serie B, chiudendo una volta per tutte uno dei tanti tormentoni del calcio italiano. Il Catanzaro, se dovessero essere presi in considerazione i criteri necessari per il ripescaggio, se la giocherebbe con chiunque, anche se il dubbio riguarda l’impianto sportivo.
È vero, i parametri della Federazione non prendono in considerazione la condizione dei vari stadi d’Italia, ma le Aquile, qualora dovessero fare il salto di categoria, si ritroverebbero con uno impianto da quinto mondo. Pensate, dal 2011, il Catanzaro e le squadre che affrontano la compagine calabrese non possono disporre di normali spogliatoi per motivi di sicurezza e opere di restyling mai avvenuti. Sono costretti a indossare le divise sociali in contenitori usati nei vari porti italiani per trasportare materiale. Battute a parte, per colpa della politica cittadina e regionale, della burocrazia e di tutto quello che volete, il vecchio Militare somiglia a un monumento arrugginito sulla quale uno stormo di rondini si poggia per il pisolino pomeridiano. Quasi due anni fa il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) aveva sbloccato i fondi relativi alla ristrutturazione che ammontavano a 5 milioni di euro già stanziati. Denaro che l’impianto sportivo della città capoluogo di regione ha visto con un binocolo di dimensioni cosmiche. Adesso, stando alle ultime notizie trapelate, i lavori di ristrutturazione, che comprenderebbero (il condizione è obbligatorio) settore “Distinti”, sala e tribuna stampa, oltre al lato spogliatoi,partiranno nel mese di ottobre. Una coincidenza niente male, se si considera che nello stesso periodo in Calabria si terranno le elezioni per eleggere il nuovo Presidente della Regione.
Lunedì, comunque, la Figc deciderà se il Catanzaro sarà in B, o no, ma i tanti sostenitori delle aquile (in caso di parere positivo), almeno per un periodo, potranno scordarsi di sedere sugli spalti dello storico stadio cittadino. Perché? Per la serie cadetta, e non solo, l’impianto sportivo deve essere quantomeno dignitoso e non “rattoppato”. E il Catanzaro, in tal senso, dove giocherebbe i suoi match casalinghi? Puglia e Sicilia le mete più probabili, con tanti saluti ai sacrifici del presidente Cosentino che, ancora una volta per colpe non imputabili a lui, si trova costretto a ingoiare bocconi amarissimi per uno stadio che andava ristrutturato in tempi celeri.