Cassano e il Bari. Un amore sbocciato e deflagrato in una gelida notte di dicembre, quando l’Inter di Vieri e Baggio si dovette inchinare alla compagine biancorossa guidata da Eugenio Fascetti. Fu proprio quel diciassettenne a decidere il match dopo una giocata fantascientifica che aveva ubriacato due difensori di grande spessore quali Laurent Blanc e Christian Panucci.

Dopo le gioie con la maglia dei galletti sono state ben poche vista anche la retrocessione inopinata del 2001. Ma dopo quasi quindici anni ecco l’occasione: tornare nella città natale dopo un cammino costellato da Cassanate ed occasioni sprecate in grandi club quali Milan e Real Madrid. Poi la rescissione col Parma e l’occasione è più che ghiotta. L’unica offerta concreta è quella del club di Gianluca Paparesta che farebbe un regalo anche ai tifosi, impazienti di tornare nel calcio che conta dopo anni di umiliazione. “Dipende da lui, ora deve prendere una decisione insieme alla sua famiglia” – ha dichiarato recentemente l’ex arbitro internazionale. Ma Cassano ancora non si decide.

Appare chiaro il pensiero del talentuoso attaccante: del Bari non ne vuol sapere, aspetta una chiamata da una squadra ben più prestigiosa. Se non dovesse arrivare, la soluzione del ritorno in Puglia sarebbe praticabile. Ma è un pensiero giusto? Sicuramente no, perché il possibile ritorno nel capoluogo pugliese potrebbe essere un’arma che gli si potrebbe ritorcere contro viste le tante aspettative che i tifosi avrebbero su di lui. E in più accasarsi in un’altra squadra non farebbe altro che accentuare quel sentimento di distacco che diversi baresi hanno nei confronti di un suo fratello che non sempre si è dimostrato così attaccato alla sua città natale. “Alla Samp voglio tornarci, Genova è casa mia” – le parole pronunciate dal fantasista. Parole mai digerite, e allora perché non provare a riconquistare quella gente accettando incondizionatamente l’offerta di Paparesta? Paura di fallire o semplicemente menefreghismo verso la città natale? Se Bari però deve essere l’ultima scelta, è meglio non tornarci.