Ora voglio riposarmi un po’ e cercare di capire cosa vorrò fare nel mio futuro. Però voglio continuare a giocare, questo è certo”. Poche parole ma chiare, quelle pronunciate da Alessandro Del Piero dopo essere stato eliminato con il suo Sidney Fc ai quarti di finale dei playoff della A-League. Un’impresa mancata, quella del titolo nella “terra dei canguri”, sfuggita a causa dell’1-2 rimediato per mano del Melbourne Victory, per effetto della rete-beffa degli avversari messa a segno da Finkler.
Respinte le titubanze espresse giorno fa sul proprio futuro: i fantasmi del ritiro sono scacciati, “Pinturicchio” vestirà anche l’anno prossimo un numero 10. Se in Australia, Giappone o Usa ancora non è dato saperlo. . Contro il Melbourne è stata l’ultima partita con la maglia del Sydney? “Non lo so” risponde lui.

I suoi numeri? Da campione assoluto e modello sul campo, inutile snocciolarli. E sono destinati a crescere, a non fermarsi da quel 19 settembre 1993, quando un imberbe Del Piero trovò la prima rete in A in Juventus-Reggiana 4-0. 39 anni e mezzo e non sentirli, insomma. Alex, che ora è dall’altro lato dell’Emisfero, si gira nell’album dei ricordi alla ricerca dei suoi compagni e avversari storici. Non li trova sul rettangolo di gioco, qualcuno è in tribuna vip, qualcun altro commentala partita in tribuna stampa, qualcun altro ancora la guarda in tv nel proprio salotto: e continua, alla pari di celebri colleghi al passo d’addio come Zanetti e Giggis, a unire milioni di cuori, di diversa fede calcistica, per i quali non è stato un “nemico”, il capitano avversario, ma semplicemente Alexdelpiero, detto così, tutto d’un fiato. Il viaggio e la maglia sono prenotati anche per la prossima stagione: restare collegati per conoscerne le coordinate.
(Twitter: @GuerraLuca88)