Corsa, salto, lotta, lancio del disco, lancio del giavellotto: cinque discipline sportive che andavano a comporre il pentathlon, competizione nata nella Grecia antica degli Eroi omerici, introdotta per la prima volta alle Olimpiadi nel 708 a.C.
Il primo esercizio era la corsa, come movimento basilare, diretta a fortificare le gambe.
Il secondo esercizio era il salto, che fu introdotto nella 18° Olimpiade effettuato con una specie di manubri detti Haltheres o halteri.
Salto ricreativo era quello celebrato in onore di Bacco, consistente nel saltare sopra un’ otre pieno e unto di olio, rimanendo in equilibrio sopra un solo piede.
Il terzo esercizio era il lancio del giavellotto, esercizio educativo di vigore e destrezza per i giovani e di preparazione alla guerra per i soldati.
Il quarto esercizio era il lancio del disco, già ricordato nell’agonistica omerica. Il lancio del disco, imprimeva sviluppo ai muscoli delle spalle e delle braccia nonché alla forza della mano. Riuscivano vincitori quelli che lanciavano il disco alla maggior distanza o altezza.
Il quinto esercizio era la lotta, entrata probabilmente nelle gare della 15° Olimpiade. Suoi scopi erano il vigore fisico, la destrezza, l’agilità, la prontezza di spirito.
Il 2014, anno degli Europei di atletica, sembra poter essere il momento buono per riscrivere la storia di uno di questi sport che hanno sviluppato le capacità motorie dell’uomo fin dalle origini: il salto in alto.
L’ucraino Bohdan Bondarenko, il qatariota Mutaz Barshim e il russo Ivan Ukhov, hanno saltato 2.42m, miglior misura stagionale; a seguire, sui 2.40m ci sono il canadese Derek Drouin, Andriy Protsenko ucraino e Aleksey Dmitrik russo. Il primato mondiale di salto in alto resiste da 21 anni e l’autore del salto da 2.45m fu il cubano Javier Sotomayor, detto “Soto“.
Ma cosa c’è alla base di questo improvviso proliferare di possibili worldrecordmen dell’alto? Sicuramente il talento, ma gli stessi atleti attribuiscono parte del merito alla concorrenza che si è creata in pedana. Ha dichiarato Barshim:” Due anni fa con 2,37 vincevi l’Olimpiade, adesso a questa quota puoi arrivare quarto“.
Quest’estate gli Europei e tra due anni le Olimpiadi di Rio: sfide elettrizzanti tra atleti capaci di oltrepassare altezze che superano la misura di una porta di calcio. Salti verso il Paradiso, salti verso la gloria.