Il Super Rugby è il torneo dell’emisfero australe che raccoglie le migliori franchigie della Nuova Zelanda, dell’Australia, del Sud Africa, e (novità assoluta) da quest’anno anche due squadre provenienti l’una dall’Argentina e l’altra dal Giappone e dal Singapore, rispettivamente i Jaguares e i Sunwolves. Una competizione che emozionante lo è sempre stata, il Super Rugby è infatti la patria degli indiscussi campioni del rugby, vale a dire i protagonisti che vestono le maglie delle nazionali più prestigiose al momento, ma da quest’anno, con l’inserimento di una squadra argentina e una giapponese, diventa anche una competizione estremamente interessante per gli sviluppi del movimento rugbistico pumas e nipponico. I giocatori dei Jaguares e dei Sunwolves saranno infatti in gran parte coloro che vestiranno la maglia rispettivamente dell’Argentina e del Giappone e il fatto di disputare il torneo con il più alto tasso di talento rugbistico al mondo non può che giovare la crescita loro e della rispettiva nazionale. Ciò detto, quali sono i nemici pubblici numero uno per gli avversari?
Santiago Cordero (Jaguares)
E’ stato una delle stelle che ha più brillato alla Rugby World Cup, ed ora Cordero è pronto ad esplodere nel Super Rugby. E’ stato senza ombra di dubbio uno dei giocatori più rappresentativi della Nazionale Argentina ai Mondiali, guadagnando in media circa 90 metri di corsa palla in mano a partita, eludendo placcaggi, superando spesso la linea del vantaggio e vincendo almeno un turnover ogni match; come se non bastasse i suoi dati ci palesano che, mediamente, ogni volta che scende in campo batte più di 5 difensori e attacca con successo più di due intervalli.
Forse ci può stupire il fatto che abbia segnato appena 3 mete nel torneo e ancor più che, pur vantando con l’Argentina 15 partenze da titolare su 18 incontri, abbia siglato solo sei marcature, per altro tutte e sei in tre partite. Tuttavia Cordero è un giocatore indubbiamente migliore del profilo descritto dalle sue statistiche e, se Los Jaguares decidessero di puntare su di lui e di schieralo in campo, avremmo occasione di ammirarlo con i nostri occhi.
Rene Ranger (Blues)
Proprio in seguito all’annuncio del ritiro dei senatori dal giro della nazionale neozelandese, Rene Ranger, dopo aver giocato gli ultimi due anni con il Montpellier, decise di ritornare nel Super Rugby con i Blues per cercare di riguadagnarsi la maglia All Blacks. Non che ci sia carenza di opzioni per Steve Hansen nel ruolo di trequarti centro, a dire il vero non c’è mai stata, ma se Ranger riuscisse a ritrovare la straordinaria condizione sfoggiata prima della partenza verso l’Europa, allora le porte della nazionale potrebbero riaprirsi.
Il ritorno di Ranger è indubbiamente una delle ragioni del rinato ottimismo in casa Blues in questa stagione e al coach Tana Umaga l’impervio compito di oliare i meccanismi della squadra, in quanto il talento dei singoli certamente non manca.
Jake McIntyre (Reds)
Jake McIntyre è pronto ad ereditare la maglia numero 10 dei Reds indossata precedentemente da Quade Cooper. Poco importa di come sarà la sua stagione nel 2016, buona o disastrosa che sia, su di lui graverà durante l’anno il peso di venir costantemente comparato a Cooper che gli piaccia o no, giusto o sbagliato che sia, e sarà un paragone certamente sleale in quanto Cooper ha alle spalle più di 100 partite nel Super Rubgy, mentre McIntyre appena tre.
Ad ogni modo McIntyre è un giovane giocatore veramente promettente e, al di là delle incertezze e degli scetticismi circa la sua gestione del gioco, non c’è dubbio che sarà il ragazzo intorno al quale verterà la costruzione della futura squadra dei Reds.
Shota Horie (Sunwolves)
Non appena è stato annunciato l’ingresso dei Sunwolves nel Super Rugby, la franchigia giapponese si è subito precipitata nel porre sotto contratto due degli eroi della Rugby World Cup: il mediano di mischia (ormai divenuto un eroe nazionale nel paese del sol levante) Fumiaki Tanaka e il tallonatore Shota Horie, promosso immediatamente capitano. “Un onnipotente tallonatore con una fantastica abilità di handling e di corsa” proclama brillantemente il sito dei Sunwolves. L’esperienza di Horie nel Super Rugby con gli Highlanders e con i Melbourne Rebels è inestimabile e recherà sicuramente una forte confidenza ai giocatori alle prime armi.
Cobus Reinach (Sharks)
Ci sono dei seri dubbi riguardo l’abilità degli Sharks di cominciare bene la stagione con così tanti infortunati, ma se da un lato la situazione appare avversa, dall’altro offre l’opportunità di emergere a tanti giovani giocatori. Tra questi non si può non menzionare Cobus Reinach il quale, in assenza di Patrick Lambie, avrà certamente l’occasione di accendere la scintilla nell’attacco degli Sharks. La squadra ha in generale una copiosa potenza di fuoco, rappresentata dagli uomini che compongono il reparto del triangolo allargato (Willie le Roux su tutti), ma Reinach può veramente diventare il giocatore che sappia far cantare la palla in mezzo al campo.