Riposano Brumbies, Cheetahs, Rebels e Waratahs, tre le vittorie esterne della settimana giornata, ma la partita della settimana è sicuramente il primo successo stagionale dei Reds; ancora rimandato invece l’appuntamento con una prima storica vittoria per i Sunwolves, distrutti a Città del Capo dagli Stormers.

Chiefs 29 – Blues 23
Force 19 – Crusaders 20
Stormers 46 – Sunwolves 19
Hurricanes 40 – Jaguares 22
Reds 28 – Highlanders 27
Sharks 9 – Lions 24
Kings 6 – Bulls 38

Chiefs, Stormers, Lions e Brumbies sono le leader delle rispettive conference e sarebbero automaticamente ai playoff. Alla post season, dopo sette giornate di gioco, anche Highlanders, Crusaders, Hurricanes e Bulls. Primi esclusi gli Sharks che con la sconfitta contro i Lions vengono superati dai Bulls come miglior squadra sudafricana ripescata. Balzo in avanti dei Reds che salgono ad 8 punti, mentre ancora a quota 0 vittorie i Sunwolves.

Chiefs 29
Stormers 23*
Highlanders 23
Crusaders 22*
Hurricanes 20*
Bulls 19*
Lions 18*
Brumbies 17*
Rebels 17*
Sharks 16*
Bulls 12*
Waratahs 11**
Reds 8*
Jaguares 7*
Cheetahs 7*
Western Force 6
Southern Kings 4*
Sunwolves 3*

*: una partita in meno

5) Rieko Ioane (Blues)
Nella terra dei Maori arrivano gli Aucklanders, la modernità contro la storia, meno prosaicamente e più rugbisticamente: i Blues di Tana Umaga, battuti i Jaguares, cercano di replicare il successo al Waikato Stadium contro i Chies, la squadra più in forma del momento nel Super Rugby. Momento favorevole alla squadra di Auckland che continua a muovere il pallone. Ranger salta tutti, pallone a largo per il capitano James Parsons. Sale James Lowe per metterlo a terra ma non riesce nell’intento, raccogli-e-vai ancora di Rene Ranger, reverse pass per Rieko Ioane che danza sulla linea, resta in campo, rompe il debole placcaggio di Damian McKenzie e va segnare la seconda meta Blues in due minuti. Prove tecniche di fuga per la squadra di Auckland avanti di 20 a 10 a inizio ripresa.


4) Julian Savea (Hurricanes)
La forza e la qualità degli Hurricanes del rugby neozelandese, contro la capacità di lottare argentina, di alzare il livello, di guardare avanti, di accettare nuove sfide, di non farsi mai travolgere e di escribir la historia dei Jaguares. Ultima azione del primo tempo, Hurricanes avanti di sole due lunghezze. Thomson recupera il pallone dal drop di ripartenza di Nicolás Sánchez, viene fermato ma è un pallone di qualità quello messo a disposizione di TJPerenara che beffa le guardie, si fa 40 metri di campo e calcia sulla profondità per Julian Savea. Trattasi della seconda meta personale dell’ala della nazionale All Blacks in due minuti, terrificante uno-due del nativo di Wellington.

3) Nick Frisby (Reds)
Dalle spiagge di St Kilda a quelle del Queensland, non si parla di surf ma di rugby per gli Highlanders che al Suncorp Stadium di Brisbane cercano la quinta vittoria consecutiva contro i Reds, una squadra che finora invece non ha ancora vinto in stagione. Il primo quarto d’ora di gioco vede i Reds avanti di 5 a 3. McIntyre svirgola il calico, ma in qualche modo Fainga’a recupera l’ovale, allarga per Eto Nabuli che da gas alle gambe, batte due avvarsi, arriva il sostegno interno di Nick Frisby e arriva soprattutto la seconda meta del match in mezzo ai pali, avvio super di partita da parte dei Reds.

2) Melani Nanai (Blues)
Torniamo a Chiefs-Blues ma questa volta spostiamo indietro le lancette del cronometro di gara al 42’ minuto di gioco, quando il punteggio dice 10 a 6 per i padroni di casa. Melani Nanai riceve il calcio di liberazione di James Lowe e può partire il contrattacco Blues. L’estremo samoano decide di andare lui, vede il buco e accelera, non lo ferma James Lowe, non lo ferma nemmeno Aaron Cruden, il risultato è la meta in mezzo ai pali e il sorpasso Blues, adesso avanti di 13 a 10 grazie alla trasformazione di Ihaia West.

1) Juan de Jongh (Stormers)
Cinque partite, quattro vittorie: l’era Robbie Fleck a comando degli Stormers è iniziata alla grande. Nella Mother City sudafricana arrivano i Sunwolves giapponesi ancora alla caccia del primo successo di sempre nel torneo. Pieter-Steph du Toit riceve palla e placcaggio dal drop di ripartenza, ma tiene botta e riesce a servire Vincent Koch che vede l’inserimento di Kolbe Juan. L’estremo degli Stormers buca la difesa nipponica, brucia 50 metri d’erba e serve la corsa di Juan de Jongh che vola sulla bandierina. Tutto troppo facile, coast to coast micidiale della squadra di Città del Capo che segna la quarta meta Stormes portandosi avanti nel punteggio di 25 a 0 al 25’ minuto.