Zanetti disputerà la sua ultima partita in nerazzurro il prossimo 10 maggio. Infatti, secondo indiscrezioni riportate da Tuttosport, il Capitano per eccellenza vestirà l’amatissima maglia interista, per l’ultima volta, nel match Inter-Lazio.
La società di Thohir starebbe organizzando una vera e propria festa di addio per Javier Zanetti; i preparativi sarebbero già partiti, allo scopo di salutare l’argentino e in più testare il programma di intrattenimento per i tifosi che sarà parte integrante della prossima stagione a San Siro.

Dunque, la lunga esperienza di Javier Zanetti è giunta al capolinea, in veste di giocatore, ma non certo in assoluto, dal momento che egli avrà un ruolo da dirigente nella società, come ha più volte garantito Massimo Moratti. La sua ennesima dimostrazione di affetto e stima per Zanetti è arrivata ieri.

Per il Presidente onorario dell’Inter Zanetti è la storia nerazzurra, per il talento, la qualità, ma anche per la serietà e la professionalità. I ricordi delle gare di dieci anni fa con le rivali di sempre, ovvero Juventus e Milan, sono vividi nella mente del Capitano, e questo per Moratti non è altro che un segno tangibile del forte legame con la squadra e dell’amore per la maglia che El Tractor ha dimostrato sin da subito.

Giunge alla corte interista 22enne, nel 1995, e l’allenatore Ottavio Bianchi decide fermamente di puntare su quel giovane promettente, definito da un altro celeberrimo argentino, Diego Armando Maradona, come il migliore acquisto dell’anno. Amato dai tifosi fin dall’esordio, ha un posto d’onore nel loro cuore e per sempre lo avrà.

Spirito di sacrificio (si allena anche il giorno del suo matrimonio), pazienza, perché per tifare e battersi per Inter è d’obbligo, e umiltà sono solo alcune delle sue doti, oltre ovviamente a quelle fisiche: 40enne riesce a dare in campo tutto se stesso, ed è quello spesso un giovincello non fa. Le sue galoppate sulla fascia, palla al piede, sono famose quanto la tenacia e determinazione che lo contraddistinguono. E’, senza dubbio, l’ultima bandiera di un calcio che diviene via via sempre meno degno di essere definito tale.

Zanetti porterà avanti la storia d’amore con l’Inter ricoprendo un ruolo da dirigente, partecipe, attivo e operativo, perché, come affermato da Moratti direttamente sul sito ufficiale della società, l’idolo interista “è uno che sa gestire le cose come ha gestito bene la sua vita personale, con la Fondazione Pupi e cose di questo tipo, importantissime. Ha gestito benissimo la sua vita familiare, i suoi investimenti, la sua vita all’Inter”. Dunque, merita di vestire i panni di manager.