Questa mattina Zdenek Zeman ha parlato da Palermo, dove hanno intitolato una piazza a Cestmir Vycpalek, ex calciatore e zio del boemo. Il tecnico ha dato la propria benedizione alla Roma (“può vincere lo scudetto“) ma non ha risparmiato una critica nemmeno troppo velata: “Il gioco di Rudi Garcia a volte è noioso”.

Capita di tutto nel calcio di oggi, anche che un allenatore esonerato dopo meno di un anno alla Roma possa dare pareri sul gioco di un collega che al primo anno è arrivato al secondo posto, e al secondo è lì a giocarsi lo scudetto contro la Juventus. Perché è noioso. Come se perdere sempre fosse meno noioso.

Rudi Garcia ha il merito, non da poco, di aver risollevato una squadra distrutta dall’anno precedente, quando aveva subito delle sconfitte che si erano rivelate vere e proprie catastrofi sportive. Tra le papere di Goiocochea e una squadra che a Torino andò a perdere di 4 gol, troppo lontana da quella che due settimane fa ha messo paura alla Juve. La Roma di Zeman sarà stata poco noiosa ma perdente. Tanto da portare il tecnico all’ennesimo esonero della propria carriera, e i tifosi giallorossi a rimettere nel cassetto l’illusione di una Roma vincente con il Maestro.
roma2012-2013

roma2013-2014

Ci sono, indubbiamente, delle differenze tra le due squadre. Quella di Zeman era altrettanto forte offensivamente, e aveva un centrocampo per 2/3 identico a quello attuale, con Florenzi titolare al posto di Nainggolan o Strootman, che non erano ancora in rosa. La difesa era sprovvista di Manolas e Benatia, i due che si sono alternati accanto a Castan nell’era Garcia, ma aveva Marquinhos, oggi titolare fisso del Paris Saint Germain e venduto per oltre 30 milioni di Euro.

Il tecnico francese ha una media punti alla Roma di 2,27, un traguardo mai raggiunto dal poco noioso Zeman, che alla Roma fu esonerato con una media punti di 1.67, oltretutto avendo allenato i giallorossi solo per 25 partite, a discapito delle oltre cinquanta del francese. A volte si limitano i fatti spiegare concetti chiari e a relativizzare la noia dell’attuale allenatore del Cagliari. Il resto, come scriveva Sheakspeare, è silenzio.