L'Italia in trionfo e Zoff con la Coppa del Mondo (Photo by Bongarts/Getty Images)

Tornate indietro nel tempo e immaginate di ammirare, ancora una volta, un trionfo azzurro. Oggi, come trentadue anni fa, l’Italia di Bearzot trionfava a Madrid contro la Germania, in un 3-1 diventato storico per il “non ci prendono più” dell’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, per l’urlo di Tardelli, per i gol di Rossi, convocato dopo aver scontato la squalifica dovuta al calcioscommesse. Era l’Italia dei Zoff, dei Cabrini, degli Scirea, dei Conti, di un gruppo che diede il meglio di sé nonostante le feroci critiche anche dai vertici federali che, in quella squadra, non ci credevano più di tanto. E invece… Quella compagine fu capace di sconfiggere Argentina, Brasile, Polonia e, appunto, Germania, dopo un girone superato tra mille difficoltà.

Oltre alle vittorie, il Mondiale di Spagna ’82 è ricordato anche per il più famoso dei silenzi stampa, avvenuto dopo una serie di polemiche che avevano colpito il gruppo azzurro, in particolar modo Cabrini e Rossi, accusati dalla stampa di avere una storia d’amore tra loro. Niente di tutto questo e, con le “bocche cucite”, l’Italia disputò un campionato del mondo memorabile, culminato con la vittoria finale, nonostante i favori del pronostico non propriamente dalla sua parte. Oggi come allora, dunque, ricordiamo con un “Campioni del Mondo” ripetuto per ben tre volte, uno dei successi più belli del nostro calcio, dimenticando, almeno per un attimo, il brutto momento che attanaglia il mondo pallonaro tricolore. Una volta c’erano uomini, quelli con la U maiuscola, capaci di prendere in mano la situazione, facendosi sentire in campo e non davanti le telecamere. Forse qualcuno, a 32 anni di distanza, dovrebbe trovare le differenze della debacle azzurra in Brasile.