Il 22 ottobre del 1916 moriva Herbert Kilpin, passato alla storia per aver fondato il Milan Football and Cricket Club, oggi AC Milan.
Nato a Nottingham nel 1870, figlio di un macellaio, ebbe otto tra fratelli e sorelle. A soli tredici anni cominciò ad appassionarsi a quel nuovo gioco sportivo inventato proprio nella sua patria, il calcio, e prese parte alla fondazione di un piccolo club amatoriale intitolato nientemeno che a Giuseppe Garibaldi, le cui imprese erano arrivate anche oltremanica.
Nonostante svolgesse l’attività di tessile, si dedicò parallelamente alla carriera calcistica e giocò nelle squadre locali del Notts Olympic e del St. Andrew’s, ricoprendo allo stesso tempo i ruoli di difensore e centrocampista. Nel 1891 si trasferì in Italia, a Torino precisamente, perché chiamato da un imprenditore tessile italo-svizzero. Qui non smise di praticare la sua passione per il calcio: fondò l’Internazionale Torino, uno dei primissimi club italiani, poi sciolta per crisi finanziaria qualche anno dopo.
Nel 1898 si trasferì a Milano assieme al collega Samuel Richards Davies e qui, l’anno seguente, fondò quello che oggi è conosciuto come Milan, in cui assunse per i primi anni le cariche di presidente, allenatore e giocatore. Fu lui a scegliere anche i colori sociali: “Rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo negli avversari”, le sue celebri parole.
Passarono solo due anni per vincere il primo scudetto, nel 1901, seguito da altri due nel 1906 e nel 1907, anno in cui lasciò la carica di allenatore all’italiano Daniele Angeloni. Giocò la sua ultima partita nel 1908, poi morì, probabilmente a causa dell’abuso di alcolici, otto anni più tardi, senza mai immaginare che quella squadra da lui costruita, chiamata Milan e non Milano secondo la dicitura inglese, avrebbe in un secolo finito per restare sul tetto del mondo.
Kilpin fu sepolto al Cimitero Maggiore di Milano e il suo nome oggi è iscritto nel Famedio, imponente costruzione funeraria destinata agli illustri personaggi della città di Milano. Accanto al suo nome figura quello di Giorgio Muggiani, ideatore dell’altra squadra milanese, l’Inter.