Djokovic doveva essere e Djokovic è stato! Nole, infatti, è riuscito a vincere il Roland Garros, l’unico Slam che ancora gli mancava, alla quarta finale, dopo averne perse due contro Nadal (2012 e 2014) e una contro Wawrinka lo scorso anno. La vittima di oggi è stato Murray, che pure era riuscito a vincere il primo set. Dopo, però, è salito in cattedra il numero uno che ha dovuto combattere anche la tensione e la pressione, agevolato, tuttavia, anche dai troppi errori di Andy, sopratutto nei momenti decisivi. Djokovic detiene, così, tutti e quattro i titoli dello Slam, ultimo a riuscirvi fu Rod Laver. Per Nole si tratta del dodicesimo Slam, titolo numero sessantacinque, il sesto quest’anno.
Djokovic – Murray 3-6,6-1,6-2,6-4
Il serbo sconfigge per la ventiquattresima volta lo scozzese nel loro confronto numero trentaquattro, la terza nel 2016 dopo le finali di Melbourne e di Madrid. È, però, la prima volta che accade in una finale Slam lontano dall’Australia.
Il primo set si apre con un break a zero di Djokovic ma il suo momento dura poco perché Murray si scatena e con due break (il primo con un bel lob alla terza chance) sale 4-1, ipotecando il primo set. Nole ha sbagliato davvero troppo, ben tredici gli errori non forzati, più del doppio di quelli commessi dal suo avversario che ha raccolto ben il 74% di punti con la prima di servizio mentre il numero uno nemmeno il 60%.
Nel secondo set si scatena Djokovic che, dopo aver annullato con lo smash una palla break concessa col doppio fallo nel primo game, lascia solo un gioco a Murray che ha rischiato di perdere anche quello. Notevole la differenza dei vincenti, otto in più per Nole, che è anche cresciuto molto al servizio.
Nel terzo parziale l’andamento è simile col serbo che lo ipoteca ben presto con due break (il primo regalato dal britannico con una volée sbagliata in modo assurdo), salendo 5-1. Ancora alta la differenza dei vincenti, ben dieci in più per Djokovic.
Anche la svolta dell’ultimo set arriva molto presto col break di Nole nel primo game, raddoppiato nel settimo gioco. Il serbo va, così, a servire per il titolo e soffre la tensione, subendo uno dei due break. Murray prova a scuotersi, salendo 4-5 ma Djokovic torna a servire per il titolo e chiude al terzo tentativo, dopo un doppio fallo e un errore col rovescio sui primi due match point.
Non è stata una finale memorabile dal punto di vista stilistico, anche perché tutti e due sentivano l’importanza notevole del match. Comunque, quasi il doppio dei vincenti per Djokovic (41-23) ma anche molti errori gratuiti, solo due in meno del numero tre (37-39).