Degli “Autogol” sapete già tutto, o quasi. Sono un celebre trio comico, partito da molto lontano, che stanno avendo tanto successo e così via. Vabbè, faccio il serio, anche perché devo fare altrimenti qualcuno potrebbe menarmi alla grande e, di venerdì, non ho tanta voglia di scappare a gambe levate per evitare tutto ciò. Inizio nuovamente. Ricordate “Gli Autogol”? Ma si, quel trio comico che ogni giorno possiamo gustare con le loro gag su internet o alla radio. Come dimenticare l’imitazione di Conte che dirama per la prima volta l’elenco dei convocati in Nazionale. “Gli Autogol” (la loro trasmissione è stata candidata al premio “Cuffie d’Oro” come miglior programma sportivo del 2014 ndr), per i comuni mortali, hanno un nome e cognome: Michele Negroni, Alessandro Iraci e Alessandro Trollo, detto “Rollo”. Il sottoscritto ha avuto la fortuna di intervistare il primo dell’elenco, vuoi per simpatia, vuoi perché mi ha dato il suo numero di telefono, nemmeno fossi Monica Bellucci. Lui è Michele Negroni, 27enne ingegnere elettronico e informatico, uno degli imitatori del “gruppetto” a tre. In esclusiva Blogdisport.it l’ha sottoposto a una serie di domande, dopo vari tentativi “necessari” a causa del malfunzionamento del telefono cellulare. Ma sono cose che capitano, anche i grandi sbagliano. Ok, parto con l’intervista e, questa volta, non userò tantissimi preamboli.

Michele Negroni in maglia blu
Michele Negroni in maglia blu
Michele perchè, insieme ai tuoi “colleghi”, vi siete chiamati “Gli Autogol”?

“Conducevamo un programma comico su Radio Pavia e serviva un nome originale per il nostro trio. Un mio compagno di università di nome Alessandro, in virtù della sua genialità, ha trovato questo bel soprannome e da quel momento in poi ci siamo chiamati “Gli Autogol”. La prima puntata è andata in onda a settembre 2008. Eravamo intrigati dalla possibilità di fare radio e, grazie al mio collega Alessandro (sempre lui), con il quale facevamo teatro, siamo entrati a Radio Pavia attraverso degli stage”.

Vi aspettavate tutto questo successo?

“Onestamente no. Tutto questo ci ha sorpreso, ma credevamo di poter funzionare perché in Italia non c’è tanto sotto questo punto di vista. Speriamo di continuare così anche in futuro”.

Quando è arrivata la chiamata di Radio 105 come avete reagito?

“Non è stata una cosa improvvisata, devo dire la verità. La parte web di Radio 105 ha notato le nostre performance grazie a un video. Dopo una serie di provini hanno deciso il nostro “trasferimento” in FM con un programma sui Mondiali di calcio. Il tutto è andato bene e quindi siamo qui, ad avere una trasmissione tutta nostra. È una soddisfazione enorme, senza dubbio”.

Avete mai incontrato i personaggi che imitate in radio?

“(Ride ndr) Certo. Ci siamo incontrati con Pierluigi Pardo, persona molto disponibile e con Carlo Nesti, un altro telecronista oggetto delle nostre imitazioni. Poi abbiamo avuto al telefono, come ospite al nostro programma, Andrea Stramaccioni e vi svelo una nostra idea. Vogliamo portare Conte agli “Autogol”, anche perché fino a questo momento l’abbiamo solo sfiorato”.

Dove vogliono arrivare “Gli Autogol”?

“Bella domanda, grazie. Anzitutto si cerca di mantenere tutto quello che si sta facendo adesso, ma ci piacerebbe andare in TV e discutere di cose extracalcistiche, perché no. L’importante è tenere, comunque, i piedi per terra”.