La notizia è stata data dalla World Wrestling Entertainment (Wwe). Secondo il sito Tmz, Hellwig si è accasciato davanti a un hotel in Arizona mentre passeggiava con la moglie ed è stato portato in ospedale, dove è constatato il decesso.
Alto quasi un metro e 90 e con un peso di 127 chili, Hellwig aveva iniziato la sua carriera nel 1987 e coi suoi lunghi capelli biondi e la faccia pitturata era diventato rapidamente una delle più grandi stelle nella storia del wrestling. Resta epico il combattimento con Hulk Hogan che gli valse la corona Wwe.
Fin dagli esordi fece capire a tutti di essere un “guerriero” particolare, diverso dagli altri lottatori che portavano quel nome, affermando: “I’m not this warrior, I’m not that warrior, I am the ultimate warrior!” Quella frase piacque così tanto a Vince McMahon, manager e inventore di WrestleMania, che da quel giorno glielo cucì addosso. Chi ha vissuto la propria infanzia verso la fine degli anni ’80 lo ricorda per la sua entrata in cui mostrava tutta la sua forza bruta: di corsa sul ring a scuotere con rabbia quelle corde. Oppure per quello che sarebbe diventato il suo marchio di fabbrica, ossia la Warrior’s Gallop (la danza di guerra del guerriero) seguita dalla Gorilla Press Slam e dal Body Splash.
Proprio sabato scorso era stato inserito nella Hall of Fame del wrestling. “Un’icona e un amico” lo ha definito in un tweet Triple H, uno dei suoi grandi rivali sul ring. Anche Hulk Hogan, artefice insieme a Ultimate Warrior delle sfide show più belle e elettrizzanti degli anni ’90, tramite il suo profilo ufficiale ha voluto cinguettare il suo ultimo pensiero per il wrestler compagno di tante avventure: “RIP Warrior, only love.”
Poche ore prima della morte, Ultimate Warrior aveva pronunciato un discorso davanti ai suoi fan in cui aveva parlato della morte:
“Se quello che ogni uomo ha fatto nella sua vita fa pulsare il sangue nel corpo degli altri, allora la sua essenza e il suo spirito saranno immortali“.