Il calcio è uno sport nel quale i giorni da Dio possono finire da un momento all’altro. Pensate a Stephan El Shaarawy, attaccante del Milan che sta vivendo momenti difficili dopo un promettente inizio di stagione. Il nuovo tecnico rossonero, Filippo Inzaghi, puntava molto su di lui come più volte rimarcato in conferenza stampa. Poi, complice un infortunio alla caviglia, il “Faraone” non si è più ripreso, con le sue condizioni che sono diventate oggetto di un film giallo in onda sui canali TV di Milanello. Battute a parte, l’ex Padova si accinge a disputare un’altra stagione anonima nonostante le rassicurazioni del club meneghino, che lo considera incedibile (almeno a parole), anche se la pazienza ha un limite.
Nelle gerarchie di Inzaghi, El Shaarawy addirittura è stato superato da Bonaventura, arrivato nell’ultimo giorno di mercato dall’Atalanta, e capace di trarre vantaggio dell’acciacco fisico dell’esterno offensivo, tra le altre cose, anche della Nazionale di Antonio Conte. Quella Nazionale riconquistata dopo la delusione Mondiale e dopo un precampionato giocato ad alti livelli, ma che rischia di svanire. Stasera, al “Meazza”, molto probabilmente il classe ’92 siederà in panchina contro il Chievo, come già accaduto in quest’ultimo periodo, con i malumori che aumenteranno a dismisura per un calciatore che ha bisogno di giocare.
El Shaarawy, che non sarà convocato da Antonio Conte per gli impegni dell’Italia di settimana prossima, può diventare un problema del Milan che, a tutti i costi vuole centrare almeno la qualificazione alla prossima Champions League. Ma siamo sicuri che il “Faraone” sia disposto a incamerare panchine su panchine, ammirando i suoi compagni? Noi crediamo di no…