Le polemiche erano prevedibili, ma forse nessuno si aspettava che si arrivasse fino a questo punto. Alcuni giornali nazionali campeggiano frasi come “Campionato falsato!”, “furto Juventus”, riportano in auge vecchie battute su Calciopoli, e pubblicano sul loro sito foto dell’arbitro Gianluca Rocchi con la maglia della Juventus. Ieri è stata anche la giornata della moviola in campo: improvvisamente il numero di sostenitori della tecnologia è aumentato a dismisura, ma forse nessuno di questi si è accorto di come nemmeno i tanti replay, fermi immagine e ingrandimenti, fanno chiarezza fino in fondo sugli episodi che l’arbitro Rocchi e i suoi assistenti hanno dovuto valutare nel giro di pochi decimi di secondo.
Come se tutto questo non bastasse alcuni politici, in questi giorni decisivi per il governo con la riforma del “jobs act”, si sono permessi di intervenire sulla vicenda giudicando malamente l’operato dell’arbitro, e chiedendo l’intervento al Parlamento, ma anche alla Commissione Europea e alla Consob, con la scusa (perchè di una scusa si tratta) delle ripercussioni sulla Borsa e sugli investitori. In un periodo di crisi dove molte famiglie non riescono ad arrivare a fine mese, dove i giovani sono costretti a lasciare il nostro paese per trovare lavoro, i politici dovrebbero evitare di intervenire in questioni di sport solo per avere qualche minuto di celebrità. Una partita di calcio deve terminare al triplice fischio su un campo di gioco, e non continuare nelle aule di un Parlamento. Chi vince dovrebbe rispettare gli avversari, chi perde accettare la sconfitta, o perlomeno questi sono i valori dello sport, se ancora di sport possiamo parlare. Mi si permetta queste parole poco nobili, ma adesso basta, così si sfiora il ridicolo!