“Si, siamo una coppia ignorante“. È così che si presentano Immobile e Zaza in conferenza stampa durante il ritiro della nazionale di Antonio Conte.
Il vocabolario Treccani ci viene in soccorso e ci dice che il termine ignorante nella lingua italiana ha la seguente definizione : “Che non conosce una determinata materia, che è in tutto o in parte digiuno di un determinato complesso di nozioni“. Ma quando si applica il termine ignorante ad un giocatore? Sempre il vocabolario ci aiuta: “Ha senso oggettivo e spesso di modestia, se detto di sé stesso“.
Bene: Immobile e Zaza si definiscono due attaccanti ignoranti. E a noi va benissimo così. Nei campetti, tra gli amici, durante le partite del torneo scolastico o della parrocchia io l’ho sentito spesso questo termine accostato al nome di questo o quel mio amico. “Non è forte, ma è ignorante”. “Non è un fenomeno però è un giocatore utilissimo, ha quell’ignoranza giusta che serve sempre in una squadra di calcio”. “È concreto, non ci pensa su due volte, bada al sodo. È ignorante!”
E Immobile e Zaza lo sono. Pochi fronzoli, poche funambolerie. Prendo palla mi giro e tiro, prendo palla la stoppo e faccio la sponda. Dribbling pochi, colpi di tacco pochi. Gioco semplice e corro, tanto. Ci metto la grinta, tutta la grinta che ho in corpo. Do il 100% anche se la tecnica non è la mia arma migliore, ma una cosa è certa: il mio mister non potrà mai dir nulla sul mio impegno. La mia maglia sarà sempre sudata.
Conte questa ignoranza la ama. Anche a noi piace. Abbiamo bisogno di questo adesso. Come fai a non amare questo tipo di giocatori? Beata ignoranza…