Ormai da qualche giorno circolano diverse indiscrezioni riguardo ad una possibile cessione del Napoli calcio ad alcuni investitori arabi. Gli organi di informazione asiatici addirittura darebbero l’affare già per fatto. Sarebbe bastata infatti una breve chiacchierata tra il patron De Laurentiis e Hamad bin Khalifa Al Thani, ex emiro del Qatar, durante la tournée cinematografica del produttore partenopeo per arrivare ad un accordo economico che si aggirerebbe intorno ai 250 milioni di euro.
La solita bufala?
Può darsi ma si sa, in ogni bugia c’è sempre un fondo di verità. E si perché il patron azzurro è cambiato e tanto. Lo conosciamo come un presidente presente, spesso pronto a suon di cinguettii ed interviste ad esprimere le proprie opinioni, ad incitare i propri giocatori, a scoccare frecciatine qua e là, a volte anche in maniera spropositata, arrogante e alquanto ripetitiva. Quest’estate però inevitabilmente è successo qualcosa. Un mercato sterile, delle prestazioni deludenti ed altalenanti, il freddo rapporto con Benitez e per finire la contestazione dei tifosi napoletani per un crescendo di tensioni che sembra aver minato la pazienza di De Laurentiis, apparso ad un tratto come disinnamorato del suo Napoli. Un silenzio con la stampa, strano per un mediatico come lui, che durava dal 16 settembre (un freddo comunicato apparso sul sito ufficiale azzurro che negava le voci riguardanti l’ingresso di soci stranieri in società in vista della costruzione di un nuovo stadio) e che si è interrotto ieri mattina quando una volta giunto a Castel Volturno è stato letteralmente assalito dai giornalisti intenti a strappargli qualche dichiarazione ma le risposte sono state incerte e vaghe.
O sceicco ‘nnamurato
Hamad bin Khalifa Al Thani insieme al figlio Tamim bin Hamad, attuale emiro del Qatar, ha fondato nel 2005 il Qatar Sport Investments che detiene la quota maggioritaria del Paris Saint-Germain. Tamim inoltre è un grande appassionato di sport da sempre ed è stato il principale organizzatore dei XV Giochi Asiatici di Doha, i primi che hanno visto tutti i Paesi Arabi partecipare alla manifestazione e sotto la sua guida il Qatar si è assicurato il diritto di ospitare i Campionati Mondiali di Nuoto del 2014 e il Campionato mondiale di calcio 2022. Con tutti questi eventi c’è bisogno di un’adeguata pubblicità anche all’estero e quale squadra meglio del Napoli può garantire tutto ciò. Una delle migliori squadre in Italia e in Europa alla quale però manca sempre 30 per fare 31, ma già offre un bacino di utenza tecnico e commerciale notevole.
Il 22 dicembre a Doha andrà di scena la Supercoppa Italiana 2014 che vedrà di fronte proprio gli azzurri e la Juventus di Allegri e c’è chi è pronto a scommettere che l’annuncio della cessione del club arriverà proprio in quella occasione. I tifosi partenopei ormai insofferenti della gestione De Laurentiis già sognano un mercato faraonico, e se da una parte c’è chi lo sogna dall’altra c’è chi lo programma, Rafa Benitez. Lo spagnolo, con il nodo contratto ancora da sciogliere, vedrebbe sicuramente di buon occhio le incommensurabili risorse finanziarie arabe ma attenzione la panchina potrebbe non essere così salda. Un certo Diego Armando Maradona ha alle spalle una breve parentesi da allenatore del Al-Wasl, formazione di Dubai, che seppur non proprio felice potrebbe attirare l’occhio dello sceicco, desideroso di riportare a Napoli, sotto nuova veste, l’idolo indiscusso. Insieme al Pibe potrebbe tornare anche Fabio Cannavaro, fino allo scorso anno ambasciatore sportivo negli E.A.U., in qualità di ds o semplice dirigente.
Non ci resta che aspettare dunque per avere delle conferme o delle smentite a riguardo. Di una cosa però siamo certi, questa stagione per il Napoli sarà fondamentale, in quanto qualora non dovessero arrivare i risultati sperati qualcuno dovrà pagare. Potrebbe toccare a Benitez o ad i giocatori più rappresentativi (Higuain, Callejon, Hamsik) o magari potrebbe esserci un cambio al vertice, tagliando così la testa al toro. L’eterna seconda, ora neanche più, ha voglia di compiere il definitivo salto di qualità per affermarsi pienamente a livello mondiale e De Laurentiis potrebbe davvero non essere in grado di garantirlo