Allegri o meno. È il dubbio amletico della Juventus, dopo una sconfitta rimediata a Genova all’ultimo minuto che lascia il segno. La Roma si riavvicina, raggiunge i bianconeri in vetta alla classifica e mette paura.
Una sconfitta pesante, che toglie fiato e morale a chi voleva rialzare la partita dopo la già dolorosa debacle di Atene. Ci sarà tempo per rimediare, ma bisognerà indubbiamente cambiare qualcosa. La Juve era partita molto bene, le aveva vinte tutte e sembrava essersi sbloccata anche in Champions, con la vittoria della prima giornata contro il Malmoe. Era una Juve trascinata da Tevez, che segnava praticamente sempre (e ora non va in rete da 3 partite), e dagli schemi di Conte. Sembrava essere cambiato poco, e la Juve era molto simile a quella che ha vinto 3 scudetti consecutivi con l’attuale c.t. della nazionale in panchina.
Poi, il big match con la Roma, vinto ma con tanta fatica, e la sconfitta di Atene (dopo il pari di Reggio Emilia) hanno cambiato qualcosa. E l’incanto di quelle primissime settimane sembra ormai un piacevole ma lontano ricordo. Allegri finisce nel mirino dei tifosi, ma è davvero il caso? Forse sì, o forse no.
C’è da stare Allegri. Se si pensa ad una Juve che ha incontrato sul proprio cammino tante insidie, indipendenti dal gioco e dalla propria volontà. La porta di Atene e quella di Marassi sembravano stregate, oltre che protette da due grandissimi portieri, capaci di parare tutto e chiuderle a doppia mandata. Se si pensa a Genoa-Juve dell’anno scorso, con Conte in panchina: partita fotocopia di quella di ieri, sbloccata da Pirlo in extremis. Se si pensa che ha poche colpe Allegri se Ogbonna e Llorente colpiscono il palo ieri sera, e se Morata lo colpisce ad Atene. Le due sconfitte che per ora pesano sull’economia di questa prima parte di stagione bianconera hanno visto degli episodi negativi, ma sarebbero potute finire in un altro modo.
C’è da stare poco Allegri. Se si pensa che questa Juve nelle primissime partite sembrava addirittura più matura di quella di Conte, ma per strada ha perso personalità e non solo. E adesso fa molta più fatica. Il gioco sembra in involuzione, e la squadra molto più confusionaria. Ieri contro un Genoa che provava a farne una lotta, la Juve non ha saputo mettere ordine e ha contribuito alla “caciara” a metà campo. E poi c’è la condizione fisica di alcuni calciatori, da Pirlo a Vidal, rientrati dagli infortuni ma non ancora recuperati.
Sarà il tempo a dire se c’è da stare Allegri o meno, per ora c’è solo da stare tranquilli. Che la stagione è ancora lunga.