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Non serviva la notizia del Barça per notare la tendenza degli ultimi anni a stravolgere le maglie da calcio. Il fatto relativo alla maglia del Barcellona per il prossimo anno ci ha dato lo stimolo giusto per fare alcune considerazioni su questa moda degli ultimi anni che fa storcere il naso ai tifosi ma a quanto parte non a tutti.

Sembra che stravolgere le maglie faccia bene al marketing e di riflesso anche leggermente ai conti delle società calcistiche. Forse è una tendenza che funziona molto di più all’estero che in Italia, patria della moda e tradizionalismo anche sulle trame delle maglie da calcio.

La notizia della maglia del Barça con le bande blaugrana orizzontali è stata ripresa da tutti i media spagnoli e internazionali scatenando una marea di polemiche sul significato di questo tipo di scelta. Il Barça ha cambiato notevolmente filosofia negli ultimi anni inserendo prima lo sponsor benefico Unicef, poi passando a Qatar Foundation che pare sempre essere un’organizzazione benefica no-profit; infine ‘magicamente’ la parola successiva a Qatar è cambiata e si è passati “dal donare al volare”. E saranno volati anche i petrodollari dal Qatar alle casse del club catalano che in pochi anni ha saputo abilmente modificare la sua filosofia passando dalla maglia da non sporcare con nessuno sponsor alla maglia con al centro una bella scritta ‘Qatar Airways’. Ora il Barcellona è pronto a cambiare la sua solita trama a bande verticali con una a bande orizzontali.

Per carità, non si tratta di un cambio dal blaugrana a bande verticali a una maglia dai colori e la trama simile a quella del Real Madrid ma stiamo parlando comunque di un cambiamento non indifferente che alimenterà tante polemiche soprattutto tra i tifosi catalani. Discorso diverso per la seconda maglia che torna molto simile a quella stile ‘Lecce’ usata nella passata stagione in cui si omaggiava la Senyera, la bandiera della regione della Catalogna. Una maglia, quella della passata stagione che è piaciuta moltissimo a tifosi e non. Ma stiamo parlando di seconda maglia e in questo caso sperimentare fa sempre bene.

Per la prima maglia il discorso è diverso. Per oltre cento anni le bande verticali blu e rosse sono state una costante, un riferimento certo quando si parlava della maglia del Barcellona. Poi le strisce si sono ristrette, allargate, centellinate, scolorite, incupite ma ci sono sempre state e sono sempre state verticali. Sempre. Dal prossimo anno la situazione potrebbe cambiare. Il bilancio su chi avrà ragione lo potremo sapere solo al termine della prossima stagione. Dati sulle vendite alla mano e tastando il polso della tifoseria.

Va detto che la tendenza a cambiare maglie, le prime maglie, non è iniziata affatto quest’anno e sono tanti gli esempi che si potrebbero fare. Tre su tutti.
Chi non ricorda la maglia usata dall’Inter nel corso della Coppa Uefa 1997-1998? Proprio quella Umbro con le bande orizzontali nerazzurre. Una bella maglia, per la precisione la terza maglia di quell’anno, che i nerazzurri decisero di usare come prima casacca nei match di Coppa Uefa. E portò fortuna visto che quell’anno i nerazzurri allenati da Gigi Simoni arrivarono alla finale del Parco dei Principi e batterono 3-0 la Lazio.
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E come dimenticare la maglia della Roma con due bande, una gialla e una rossa, usata dalla Roma solo in Champions League nella stagione 2001-2002? Una divisa che, però, non accompagnò a lungo i giallorossi che furono eliminati nella seconda fase a gironi.
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Altro esempio è quello relativo alla prima maglia del Parma che è cambiata tanto negli ultimi 20 anni. Prima bianca, poi bianca con qualche inserto giallo e blu, poi ancora bianca con evidenti inserti gialli e blu, poi bianca con grossi inserti blu ai fianchi e a fine anni ’90 la rivoluzione lanciata dallo sponsor tecnico Lotto e proseguita da Champion della maglia con bande orizzontali gialle e blu. Una divisa, quest’ultima, usata come prima ufficiale per ben sei stagioni. Poi dopo la pressione della tifoseria si è tornati al bianco con la croce centrale, trama che dura da quasi dieci anni.