Fiorentina-Juventus è stata una partita non spettacolare. Niente a che vedere con il 4-2 dell’anno scorso che – nonostante si tifasse per la squadra viola o quella bianconera – ha fatto innamorare per le occasioni avute e per le tante emozioni. Stavolta è stato tutto diverso. Una gara bloccata e non è un caso che i due centravanti titolari – Mario Gomez e Llorente – non l’abbiano mai vista. Gara tattica, da una parte Gonzalo ha fatto il padrone della difesa, dall’altra si è visto un ottimo Bonucci.

E allora sono due le considerazioni da fare. La prima riguarda la Fiorentina: la squadra di Montella è viva più che mai. Ha lottato con la Juve per tutta la partita, senza mai mollare. Ha 20 punti in classifica e – dopo un avvio negativo – si sta riprendendo. Persino i suoi protagonisti sembrano tornati certezze: da Gonzalo a Pizarro, passando per Mati. Adesso ci sarà la trasferta di Cesena e poi la sfida in casa con l’Empoli: servono sei punti e chiudere il 2014 a 26 vorrebbe dire essere a ridosso della zona Champions.

La seconda considerazione. La Juve è davvero forte. Paradossalmente è forse più completa di quella dell’anno scorso. Senza Lichtsteiner, con Tevez distratto e a mezzo servizio, Marchisio tenuto a riposo (è entrato solo al 34′ della ripresa) la squadra di Allegri ha sì costruito poco (questo è un dato di fatto, la gara è stata noiosa) però si deve vedere il bicchiere mezzo pieno. Pogba un gigante, Bonucci un muro e se Tevez torna a far male il popolo bianconero può star tranquillo in vista della notte di Champions – decisiva – contro l’Atletico Madrid. È una Juve che, rispetto agli anni passati, può andare avanti anche in Europa. Una Juve pronta.