Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni… Questi i nomi di chi, dopo il tanto elogiato triplete ottenuto dalla squadra allora allenata da José Mourinho, si è faticosamente seduto su una panchina sempre traballante venendo per un motivo o per l’altro esonerato, ottenendo buoni risultati presso altri lidi.

Benitez è sicuramente il rammarico più grande. Ingaggiato da Moratti per costruire sul solco di quanto di buono aveva fatto lo Special One, l’avventura di Rafa sulla panchina meneghina è stata breve anche se abbastanza prolifica. Lo spagnolo venne esonerato da Moratti durante la pausa natalizia, nonostante potesse contare sulla vittoria del Mondiale per club e su una Supercoppa italiana. La sua colpa è quella di esigere un po’ troppo dal mercato di una squadra che l’anno prima ha vinto la Champions e che secondo lo spagnolo (e col senno di poi ci aveva visto bene) di lì a poco avrebbe dovuto vedersela con una rosa di “spompati”. Ma non ci furono ragioni che tenessero. Benitez fu esonerato ed ingaggiato nell’estate del 2013 dal Napoli di De Laurentiis per riportare ad alti livelli il club partenopeo. Lì ha ottenuto un terzo posto ed attualmente si trova al quarto.

Leonardo. Chiamato per succedere a Benitez, il brasiliano accettò di buon grado di allenare la squadra di Moratti, ottenendo a fine campionato un faticoso ma meritato secondo posto dietro i rivali del Milan. Durante l’estate decide di abbandonare la carriera di allenatore per diventare direttore tecnico del Paris Saint Germain, ottenendo anche lì dei buoni risultati.

Fortemente voluto dal figlio di Moratti, Gasperini viene scelto per dare il via ad un nuovo progetto. Il tentativo finisce male, molto male. Gasp viene esonerato dopo tre giornate di campionato in cui la sua squadra (alle prime prese con la difesa a tre… maledetta!) era inguardabile. Anche allora Gasperini dovette vedersela con un mercato non all’altezza, perché secondo qualcuno Forlan era molto meglio di Palacio. Gasp è poi tornato ad allenare la squadra da lui amata, il Genoa, con la quale si trova al terzo posto, addirittura in zona Champions, pur non disponendo di una rosa certamente non imbattibile. L’Inter invece dov’è?

Per sistemare la squadra dalle macerie gasperiniane, viene chiamato il “rottamatore” Ranieri che già aveva allenato con buoni risultati Roma, Juventus e Parma. L’inizio è buono ma pian piano l’effetto novità svanisce e l’Inter torna a navigare nelle tenebre di media classifica. La divina provvidenza morattiana opta quindi per l’esonero. L’anno successivo il tecnico romano viene ingaggiato dal Monaco, con il quale vince Ligue 2 e centra il secondo posto in Ligue 1 l’anno successivo.

Stramaccioni. Lui sarebbe diventato il nuovo Pep Guardiola. Perché dal momento in cui Pep è stato scoperto dal Barcellona trovarne uno in casa propria è diventato il chiodo fisso di ogni club di Serie A. Le premesse erano buone, Strama veniva dalla vittoria della Next Generation Series (la Champions delle giovanili) ed aveva già dimostrato di saperci fare. Porta a termine la stagione risollevando l’Inter e guidandola al sesto posto. L’anno successivo è invece un disastro, l’inizio di campionato super con la vittoria allo Juventus Stadium contro i bianconeri viene presto dimenticata a causa di una serie negativa che porterà l’Inter al nono posto. Mastro Moratti ci mette ancora una toppa, esonerandolo e chiamando Mazzarri… sigh! Ora Stramaccioni guida un’Udinese all’ottavo posto, quattro spanne sopra l’Inter.

La storia dimostra come chi sia stato esonerato dall’Inter abbia ottenuto successi in altre squadre. Dobbiamo anche aspettarci di recriminare sull’esonero di Walter Mazzarri in un futuro prossimo? Ai posteri l’ardua sentenza.