Pazzini

Se non sono diciotto formazioni diverse in diciotto partite poco ci manca. Inzaghi è in cerca di continuità e buone prestazioni per il suo Milan, ma per farlo si affida spesso a uomini e strategie di gioco diverse: mischia le carte, le distribuisce sul tavolo e poi le recupera tutte per rimescolarle nuovamente nel mazzo.

Stabilire quale possa essere la formazione titolare di stasera equivale a comprendere intuitivamente il principio di indeterminazione dei rossoneri, quale metodo scientifico e sistematicamente incerto degli undici che scenderanno in campo.

Partendo dalla difesa, Armero, Rami, Mexes e Abate dovrebbero rappresentare la linea dei quattro davanti a Diego Lopez e sancire più che una vera gerarchia là dietro, una scelta legata alle vicissitudini del caso nonché alla bocciatura di De Sciglio come terzino sinistro. Il centrocampo, reparto meno ricco di qualità e uomini, non può fare a meno di Montolivo e De Jong, due tra i pochi titolari dell’allenatore piacentino, che saranno affiancati con tutta probabilità da Sulley Muntari.

Le vere novità dovrebbero essere rappresentate dal tridente d’attacco e anche in questo caso il condizionale è d’obbligo, data l’indeterminazione appena descritta. M’Baye Niang, attaccante francese classe ’94, con i suoi ’24 minuti disputati fino a questo momento in campionato, dovrebbe partire titolare stasera contro il Torino.

Ponendo per un attimo l’indeterminazione come certezza, la scelta di Niang affianco a Menez e Bonaventura, sancisce le pesanti esclusioni di El Shaarawy e Pazzini. Inzaghi sembra non aver gradito l’ennesima prestazione incolore del “Faraone” nella gara interna contro il Sassuolo e la panchina di stasera rappresenta più una punizione che non una scelta tecnica legata al ruolo o alla condizione del giovane attaccante.

Il caso Pazzini è ancora più spinoso. La politica del club rossonero non prevede neanche lontanamente l’uso stesso del termine “caso”, anzi cerca di tenersi il più possibile alla lontana dal sorgere di polemiche come questa; ma non è un mistero che il “Pazzo” abbia manifestato la sua insofferenza, direttamente o indirettamente, per le continue esclusioni in questa stagione, sostituito in modo inadeguato prima dall’inconsistente Torres poi dalle scelte tattiche del suo allenatore.

Già oggetto di possibili scambi e intrecci nelle trattative di questo inizio Gennaio, il numero undici rossonero è in scadenza di contratto e questa nuova ed ennesima bocciatura fornisce un dato certo a fronte della generale incertezza: Pazzini andrà presto via dal Milan, mercato permettendo.