Dodici anni senza l’Avvocato Gianni Agnelli. Patron e presidente della Juventus per lunghissimi anni, e soprattutto a capo del gruppo industriale Fiat e di quella borghesia che aveva promesso all’Italia un futuro diverso, anche il mondo del calcio si ferma per ricordare uno dei personaggi più affascinanti che abbia avuto.

Scrivere oggi sull’Avvocato non renderebbe l’idea di cosa sia stato. E ci affidiamo allora alle sue parole. A quegli aforismi divenuti mito col passare degli anni. Ad un personaggio come non ne abbiamo visti più nel calcio.

“Al Delle Alpi si vede male e poi è come giocare sempre fuori casa”
Gli sarebbe piaciuto lo Juventus Stadium. Avrebbe giocato in casa.

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La Juve è per me l’amo­re di una vita intera, motivo di gioia e orgoglio, ma anche di delusione e frustrazione, comunque emozioni forti, come può dare una vera e infinita storia d’amore.
Cos’è la Juventus. Per un tifoso, prima che per Agnelli.

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Se loro sono una squadra di pittori fiamminghi, noi saremo dei piemontesi tosti.
Alla vigilia della finale di Champions League del 1996. L’ultima vinta dalla Juventus, contro l’Ajax. Da tenere in considerazione per le prossime sfide europee.

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Avere Platini in squadra era come avere una credit card sempre a portata di mano.
Il più grande della storia della Juventus. Firmato: uno che ne capiva.

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Di stile Juventus parlano gli altri, non noi.
E lo ha inventato lui.