Nuovo tatuaggio per Maurito Icardi. Un tributo, che occupa tutto il petto, alla sua piccola Francesca. 21 anni, tatuato, forse anche un po’ presuntuoso e testa calda, non ha un buon rapporto con la tifoseria. Sono davvero questi i giocatori che meritano di indossare l’importante maglia dell’Inter? L’Inter, quella squadra che 5 anni fa era sul tetto del mondo. Forse perché la rosa era formata da calciatori “zero tatuaggi, tanti goal”. Basta pensare a Milito, Pandev, Eto’o, o Zanetti, Cambiasso, Samuel, Lucio. Giocatori che lottavano per la maglia, versavano lacrime e avrebbero dato il sangue. Sono passati solo 5 anni eppure la Beneamata è passata da un team maturo, responsabile e umile a un gruppo di ragazzini viziati dal calcio, dai soldi e dalla bella vita.
Icardi, forse troppo legato alla vita dei social network e alla sua immagine, non è oggi uno di quei giocatori che dovrebbero militare nell’Inter. Bello e giovane, ma questo non basta. Osvaldo, Cassano, Balotelli non si sono forse comportati allo stesso modo? Nonostante il talento indiscutibile, questi ragazzi non sono riusciti ad arrivare dove la loro tecnica li avrebbe potuti portare perché prima che crescere calcisticamente, bisogna crescere mentalmente. L’argentino è ancora giovane e ha tempo per capire come ci si deve comportare per giocare in nerazzurro, ma forse l’Inter manca di una figura portante come poteva essere qualche anno fa Zanetti o Cambiasso per fare da esempio al ragazzo.
“Che un giocatore ci lanci la maglia ci lascia di fondo indifferenti. Non è quello che ci importa. Ci importa il cuore. Tu, giocatore, non sei pagato per venire da noi, ma lo devi fare con la franchezza dell’uomo vero. Se però ti avvicini alla Curva con lo sguardo di chi non gliene frega un ca….o di andare a salutare i tifosi, gli lanci la maglia perché pensi che così tutto sia bello e sistemato, allora non hai capito niente.”
Questo è quello che la Curva Nord ha scritto in un comunicato per Icardi.
Pazza Inter e pazzi calciatori, ma i tifosi sono stanchi. A tutto c’è un limite e gli interisti pretendono di tornare a vincere. O si cambiano i giocatori, o si cambia la loro testa.