La prima volta non si scorda mai, dicono: ma anche la seconda, la centesima e la millesima, se di professione fai il calciatore e nella tua dimensione l’età sulla carta d’identità non conta. Chiedetelo ad Andrea Pierobon, classe 1969: nato il 19 luglio 1969, alla vigilia dell’atterraggio dell’uomo sulla luna, e oggi stella ancora lucente nel calcio di serie B. Nel mezzo tante epoche calcistiche e una voglia di smettere di fare parate che ancora non lo abbandona. Quest’anno a Cittadella aveva fatto da chioccia al giovane Alex Valentini, classe 1988, finchè in un sabato di gennaio mister Foscarini non lo richiama nella mischia: lui risponde “presente” e da allora ha infilato un poker di presenze e qualche intervento degno di nota nel club veneto.
Pierobon è il calciatore più anziano dalla serie A alla serie D: tra i “pro” lo inseguono altri arzilli giovanotti come Corona, 40 anni, del Messina, Gazzoli, 39 anni, del Lumezzane, Mennella dell’Ischia (39). Col Cittadella aveva esordito in Interregionale nel campionato ’87-88, e quest’anno era stato confermato per fare da “chioccia” al giovane Di Gennaro. Una carriera vissuta tra serie D e serie B, giocando con Spal, Giorgione, Massese, Venezia, Treviso, Fidelis Andria, per poi tornare alla base di partenza nel 2005: otto conferme di fila, fino a quella maturata nella scorsa estate che ha fatto di lui il professionista più anziano nella storia del calcio italiano. Nell’annata 2009/2010 aveva festeggiato la salvezza con i suoi compagni, accettando la “retrocessione” sportiva in panchina e diventando uomo spogliatoio. Sono passate cinque stagioni da allora e Andrea Pierobon è ancora in campo. L’anno scorso ha esordito a San Siro, era il 18 agosto 2013 e l’Inter affrontava proprio i veneti in Coppa Italia. In aprile aveva ipnotizzato Pulzetti del Siena dal dischetto stabilendo, a 44 anni e 8 mesi, un altro record nella sua piccola “Hall of Fame”. E lui, che aveva rivelato di essersi emozionato in estate, quando dopo aver sfidato l’Inter in Coppa Italia a San Siro aveva ricevuto in regalo la maglia del collega Handanovic (“Magari potessi giocare ancora alla tua età” gli aveva detto il portiere sloveno dei nerazzurri), continua a insegnare ai giovani del Cittadella come ci si salva. 45 anni e mezzo e non sentirli.
Pierobon è la punta dell’iceberg, ma ad aver “congelato” la loro età nel calcio italiano sono in tanti, presenti tra le vecchie conoscenze di collezionisti di figurine e di vhs: l’ultimo ad aggiungersi ai “mohicani” è stato Andrea Deflorio, ex bomber del Crotone in B all’alba degli anni 2000, classe 1970, tornato in campo tre settimane fa con il Pisticci Marconia, sconfitto dal Lavello in casa, in Eccellenza lucana, sette anni dopo aver chiuso la carriera. Coetaneo di Deflorio è Sossio Aruta, attaccante che le categorie le ha vissute tutte dalla serie B alla Seconda Categoria, passando per il reality-Cervia e disputando anche un turno preliminare con il Tre Fiori, club di San Marino, in Champions League. E’ nella Scafatese, Eccellenza campana. Cosa abbiano in più i nati nel 1970 è un mistero: altro esempio ne è Mirko Taccola, che in tanti ricorderanno in serie A, tra Pisa, Inter, Napoli, Cagliari e anche in Grecia, nel Paok Salonicco. Taccola, professione stopper, ex azzurro alle Olimpiadi di Barcellona e campione d’Europa Under 21, dopo essersi fermato un po’, oggi calcia ancora un pallone in Seconda Categoria, con l’Acquacalda San Pietro a Vico, provincia di Lucca. Da Cagliari è passato anche un suo coetaneo come Gianbattista Scugugia, altro difensore centrale che dopo un anno di stop ha deciso di tornare a indossare gli scarpini nel Romagna Centro, in serie D, squadra di Martorano (frazione di Cesena). Vuole restare in campo fino ai 50 anni: scommettiamo che avrà in Pierobon un fiero avversario? Certo, nel mirino hanno Sir Stanley Matthews, ma ancor meglio ha fatto Nino Nicosia (55 anni), ex portiere tornato nell’aprile 2014 a difendere i pali del Pistunina, club della provincia di Messina militante in Promozione, inanellando la sua ormai consueta presenza di fine stagione, in occasione della trasferta conclusiva in casa della Castelbuonese. Dica 33? Loro lo hanno fatto da un pezzo, e di smettere proprio non ne hanno intenzione.
(Twitter: @GuerraLuca88)