Un’occasione persa. Non la prima. Eppure quello che fa arrabbiare i tifosi bianconeri non è tanto il punteggio, ma come sia venuto. La sensazione è che il pareggio della Roma col Parma abbia un po’ scaricato la tensione: approccio molle, reazione, poi nuovamente atteggiamento passivo, un possesso palla fine a se stesso, in attesa che succedesse qualcosa. Infatti è successa: ha pareggiato il Cesena, con 3 anni di ritardo e con buona pace dei tifosi milanisti. Un Cesena volitivo, che ha saputo colpire la Juve nei suoi punti deboli, che stasera si sono palesati ancora più chiaramente: è bastata l’assenza di Chiellini per trasformare l’onesto Djuric in un novello Zlatan Ibrahimovic. Un’assenza non forzata: il turn-over dovrebbe portare vantaggi e non disagi, perché Bonucci-Ogbonna centrali in una difesa a 4 non danno le stesse garanzie che darebbero in una difesa a 3 col sostegno di Chiellini o Caceres, per non parlare di Barzagli.

Altro aspetto: il carattere. Se si escludono Buffon (che dalla porta può al massimo arrabbiarsi e non vincere i contrasti) e Marchisio (classe e grinta), la Juventus è apparsa spenta e distratta. Era stato lo stesso numero 8 ad avvisare tutti a fine primo tempo: «Pensavamo fosse una partita facile e abbiamo sbagliato l’approccio»; ma nel secondo tempo l’errore è stato commesso un’altra volta. E il rigore sbagliato da Vidal è sembrato un po’ la giusta legge del contrappasso: la Juve la vittoria non la meritava. Il divario resta di 7 punti, ma forse 2 in più avrebbero fatto comodo, soprattutto perché si sta per entrare nella fase calda, quella del doppio confronto col Borussia e con la Fiorentina, della trasferta a Roma e di quella non meno impegnativa a Palermo.
E se non è un mistero che ci sia anche lo zampino di un richiamo della preparazione a imballare un po’ le gambe, è pur vero che ormai il bello è arrivato. La Juve deve spiccare il volo, non è più tempo di sprecare occasioni. Se non altro perché ha dimostrato di averne i mezzi e perché alla lunga, scherzare col fuoco può diventare pericoloso.