Di lui da tempo si era ormai persa traccia, nonostante avesse fatto tutta la trafila delle Nazionali giovanili. Tanta gavetta per lui: da Lecce, passando per Crotone, fino ai campionati olandesi ed inglesi. Solo grazie alle raffiche di gol con le maglie di Feyenoord e Southampton ha rivisto la luce. Ne ha fatta di strada Graziano Pellè prima di ritornare in azzurro e di riscoprirsi grande. Il centravanti dei biancorossi d’Albione è in questo momento, assieme al sampdoriano Eder, uno dei migliori attaccanti in circolazione dell’intero panorama calcistico italiano.
Un giocatore completo, capace di segnare in tutti i modi: tramite sponde, capitalizzando al massimo cross da ogni dove, attraverso gesti acrobatici straordinari (specialista di rovesciate), e oggi anche di testa. Basta rivedere il gol che aveva momentaneamente portato in vantaggio l’Italia: una capocciata all’angolino, su prezioso cross di Chiellini, totalmente inarrivabile per Joe Hart, portiere del Manchester City e dell’Inghilterra. Un pregevole connubio di classe e fantasia, proprio come piace ad Antonio Conte, il quale peraltro, condivide assieme a lui l’origine salentina.
La punta di diamante dei Saints, inoltre, con il goal di questa sera ai Three Lions ha eguagliato calciatori come Zola (nello 0-1 di Wembley nel 1997) e Balotelli (ai recenti mondiali 2014), che erano stati capaci di violare la porta inglese pur militando (o avendo militato in un recente passato) in Premier League.