Quella di quest’anno per il Cesena, alla luce dei 12 pareggi maturati sin qui, potrebbe presto passare alla storia come la stagione delle occasioni perse. Se dovessimo giudicare gli uomini di Di Carlo da un punto di vista di impegno, sacrifico e dedizione, i romagnoli meriterebbero ampiamente un posto in A anche nella prossima stagione. Obiettivo che, tuttavia, alla luce del pareggio odierno pare invece destinato ad allontanarsi sempre di più.

Inutile girarci intorno: quella di stasera per i bianconeri era la partita della vita. Una sorta di All-In, dentro o fuori. L’ideale sarebbe stato arrivarci con qualche punto in più, ma un’eventuale vittoria avrebbe comunque riportato l’Atalanta a sole cinque lunghezze: fatto che avrebbe inciso non solo sul morale, ma avrebbe riaperto i giochi a cinque giornate dal termine. Oggi, un po’ come in tante altre occasioni, sono mancate soprattutto fortuna e cinismo. Gli orobici sono usciti indenni dal Manuzzi – e forse da altri pericoli da qui sino alla fine del campionato – soprattutto grazie al risveglio di singoli come Pinilla, Denis o Maxi Moralez, proprio nel momento più difficile del campionato. A dimostrazione che anche in un torneo come quello della massima serie, un pizzico di qualità in più riesce sempre a fare la differenza, specie nei momenti più critici. Risolvendo magari partite ormai decise. Se solo certi giocatori li avesse avuti il Cesena

Che la squadra allestita da patron Lugaresi fosse troppo morbida per affrontare le intemperie della A, in verità lo si era capito sin dalle prime battute di stagione. Passi per l’illusoria vittoria col Parma, il calo ed il netto divario con le avversarie è poi emerso a lungo andare. Il nucleo della squadra cesenate, seppur di sicuro avvenire, è sempre apparso qualitativamente inferiore a tutti gli altri. Importante e azzeccato però si è rivelato il cambio in panchina tra Bisoli e Di Carlo: il tecnico di Cassino è riuscito ad infondere ai suoi un altra mentalità, riaprendo il discorso salvezza. Già questo un piccolo miracolo. Con lui la squadra avrebbe una media quasi da Europa League, ed è incredibile pensare alle sfide contro Juventus, Roma e Inter: occasioni in cui il Cesena è uscito con meno punti rispetto a quanti ne avrebbe invece meritati.

Ma se da un lato abbiamo assistito a queste buone prestazioni, innumerevoli nelle ultime giornate sono stati i matchpoint sprecati: due su tutti, le sfide contro Chievo ed Hellas. Rimonta splendida quest’ultima (da 3-0 a 3-3), ma il rammarico per aver buttato al vento un tempo intero rimane. Nulla da dire, come già affermato in precedenza, sull’atteggiamento della squadra: l’abnegazione e la voglia di lottare su ogni pallone non è mai mancata, tanto meno questa sera. Anche in caso di retrocessione sarà difficile parlar male di questa squadra, perché ha sempre dato tutto quel che poteva dare. Sarebbe bastato davvero poco, e non solo – come già detto – sul mercato…

Nonostante tutto, si può sorridere. Non per il risultato del campo ma per l’esplosione di alcuni talenti. Defrel, e uno su tutti, Carbonero. L’ex River Plate è riuscito a confermare anche nella massima serie tutte le sue capacità, dotato com’è di grande corsa, forza fisica, e molto abile nei tiri dalla distanza. Sempre a lui, peraltro, si deve il gol del momentaneo vantaggio di questa sera. Avrebbe potuto essere l’eroe di giornata, ma dovrà accontentarsi invece di rimanere quello di stagione. La vittoria contro l’Atalanta è andata, ma non forse il futuro a Cesena: è con gente come lui, ma anche con i vari Brienza, Volta e Cascione che si può ripartire nella prossima stagione.