Doveva essere una partita a senso unico, dal risultato proibitivo per l’Italia, ma la partita d’esordio del Sei Nazioni 2016 si apre nel migliore dei modi regalandoci uno spettacolo in campo degno di una finale. Sì perché Francia-Italia non è solamente una partita valevole per il Trofeo Garibaldi, è il derby latino in Europa, dove la posta in palio è ben più alta. Nel magnifico scenario dello Stade de France i Galletti padroni di casa, forti del sostegno di oltre 60000 spettatori sugli spalti e consapevoli della loro superiorità nei confronti degli avversari, ospitano gli Azzurri, giunti a Parigi pronti a vendere cara la pelle, con la voglia di osare e di stravolgere il trend, a partire già dalla formazione, nuova e inedita con ben 4 esordienti in campo, 2 dei quali provenienti dall’Eccellenza italiana.
C’è un clima diverso in campo, lo avvertono gli Italiani da casa vedendo le immagini del discorso negli spogliatoi di capitan Parisse (e poco importa se è sfuggita qualche parola di troppo), lo avvertono i Francesi subito schiacciati dalla prima offensiva italiana. All’8’ minuto è Canna a sbloccare il match per primo, portando in vantaggio gli Azzurri di 3 a 0 con un drop ben indirizzato in mezzo ai pali. La reazione della Francia è prepotente e, dopo un calcio di punizione sbagliato dai 10 metri da Bèzy, si ripropone al 14’ minuto dentro i 22 azzurri. Dopo un paio di cariche che assorbono la difesa dei nostri, la palla arriva al tanto atteso Vakatawa che beffa Sarto e va a marcare la meta, non trasformata da Bèzy. Punteggio che rimane stabile nel 5 a 3 per i padroni di casa fino al 26’, quando da una touche in attacco arriva la prima meta dell’Italia. Gega lancia splendidamente per Parisse sul secondo blocco e gli Azzurri provano a costruire una maul avanzante che, dopo un attimo di esitazione, guadagna il giusto abbrivio e oltrepassa la linea di meta francese. Canna sbaglia il calcio di trasformazione, ma l’Italia è in vantaggio. I Bleus non ci stanno e vogliono chiudere il primo tempo in vantaggio, spingendo sull’acceleratore e affacciandosi nuovamente in zona punti. Al 32’ minuto Parisse va all’intercetto in maniera irregolare, giustamente sanzionato dal direttore di gara. I Galletti giocano velocemente la punizione sorprendendo gli Italiani, le belle mani di Fickou, Médard, Lauret e a finire il lavoro ci pensa poi Chouly. Il secondo tempo, invece di essere il consueto punto dolente degli Azzurri, ha visto come protagonista Carlo Canna su tutti, il quale ha segnato ben 10 punti personali in soli 5 minuti: prima con un calcio piazzato e poi con una meta più trasformazione, dopo una bella carica di Parisse che riceve un offload da Gori, resiste a un placcaggio, continua a spingere sulle gambe e arriva a un passo dalla linea di meta. Gori tira fuori il pallone e serve l’apertura azzurra che attacca splendidamente la linea cogliendo impreparati i Francesi, Azzurri a +8 e oltre il break. Dagli spalti si alza la Marsigliese e i Francesi rialzano la testa, sospinti dal coro patriottico, trovando la meta al 60’ minuto dopo una bella azione dei trequarti. La palla viaggia a largo, arriva fino a Danty che risolve splendidamente un 2 contro 1 con Bonneval, che da gas alle gambe, tiene testa al placcaggio non proprio ortodosso di Canna e segna. Plisson trasforma e firma il vantaggio della Francia con un ulteriore calcio di punizione, Francia 20, Italia 18. Azzurri che però non cedono e continuano a combattere su ogni pallone. L’occasione del controsorpasso si presenta al 34’ con un calcio di punizione ben indirizzato in mezzo ai pali da Haimona, subentrato per Canna. Ad Haimona risponde però nuovamente Plisson che mette le cose in chiaro fissando il punteggio sul 23 a 21, questa volta definitivamente perché l’Italia non riesce a trovare negli ultimi palpitanti minuti il calcio di punizione sperato per poter provare a vincere la partita. Parisse si prende la responsabilità del drop della vittoria a tempo scaduto, ma la realizzazione non è delle migliori, complice la pressione dei Bleus sul nostro numero 8, e la partita finisce qui.
Cosa resta all’Italia dopo questa sconfitta? Soprattutto delusione, e non perché gli Azzurri meritavano di vincere, ma perché era una partita alla portata dell’Italia, contrariamente al pronostico. Il rugby è uno sport brutale nella sua chiarezza, vince la squadra che dopo 80 minuti dimostra di essere stata superiore in campo e la Francia ha dimostrato di avere qualcosa in più, che sia la storia, che sia il talento dei singoli, che sia la passione, noi non possiamo esimerci dal farle i complimenti. Ma, se l’Italia ha perso nel punteggio, ha sicuramente vinto nella battaglia nelle fasi statiche, in particolare in mischia chiusa, e nella scommessa negli esordienti, i quali hanno dimostrato di meritarsi la maglia della nazionale e di voler emergere nel palcoscenico europeo più importante. Questa sono le certezze da cui ripartire, e adesso tutti al lavoro per preparare la partita contro l’Inghilterra, che si giocherà all’Olimpico dove il nostro pubblico sarà sicuramente il 16esimo uomo in campo.