Rabbia. Quella di chi sa di poter dare di più. Quella accumulata a Corvara, all’Alpe di Siusi, ad Andalo. Orgoglio. Quello del grande campione ferito. Cuore. Perché lo ha messo per tutta questa interminabile tappa. Come sempre, del resto. E poi gioia, gioia che esplode subito dopo il traguardo in un pianto a dirotto liberatorio. E’ tutto questo Nibali che ha appena compiuto l’impresa di riaprire i giochi in questo Giro 2016 che sembrava ormai maledetto, saldamente com’era nelle mani di quel ragazzone olandese che sembrava inattaccabile nella sua corazza rosa. E invece Vincenzo, neanche fossimo in un romanzo a lieto fine, torna Squalo proprio nel giorno più atteso, su quel colle dell’Agnello indicato dai più come probabilmente decisivo per le sorti della corsa rosa. Ma per il vero lieto fine bisognerà attendere domani quando si correrà un’altra tappa durissima con ben tre GPM di prima categoria. Però il segnale inviato da Nibali è fortissimo: al tavolo dei possibili vincitori di questo Giro è seduto anche lui. E c’è anche quell’Esteban Chaves che dopo l’arrivo a Risoul indossa la maglia rosa. Il colombiano ha corso finora un po’ a fari spenti ma, in questa tappa d’altri tempi, ricca di emozioni e colpi di scena, si è arreso a Nibali solo ad una manciata di chilometri dal traguardo, riuscendo così a contenere il distacco e a conquistare la vetta della classifica generale scalzando Kruijswijk. Ed è stato proprio il capitano della Team Lotto il protagonista,suo malgrado,del colpo di scena di giornata. L’olandese è incappato in una rovinosa caduta in discesa dopo la vetta del colle dell’Agnello riportando diverse escoriazioni, ed è stato costretto a cambiare bicicletta perdendo inevitabilmente contatto con Nibali e Chaves. Encomiabile il finale di gara di Kruijswijk che ha cercato in tutti i modi di difendere la maglia rosa. Anche lui dopo il traguardo si è abbandonato alle lacrime ma siamo certi che nella tappa di domani l’olandese proverà a riprendersi ciò che fino ad oggi era suo.
La frazione di oggi, con partenza da Pinerolo, sconfinava in territorio francese, con arrivo dopo 161 km a Risoul. Nel bel mezzo,ad attendere gli uomini di classifica,quel colle dell’Agnello (cima Coppi di questa edizione del Giro) tanto temuto sia per la lunghezza della salita stessa (i primi 80 km sono praticamente un’ascesa continua) che per l’altitudine che si raggiunge (quasi 2800 metri). Non a caso Chaves, colombiano e quindi più abituato a correre in tali condizioni, veniva indicato come il grande favorito della vigilia.
Poche schermaglie vere sul colle dell’Agnello, se si eccettua una fuga di ben 28 corridori,tra i quali Scarponi, Cunego e Nieve, che ai -70 km dall’arrivo riesce ad accumulare circa 4’30” di vantaggio sul gruppo. Non essendoci uomini di classifica, però, le squadre dei migliori non si dannano l’anima per ricucire lo strappo. Tra i big, il più attivo sembra Chaves, tuttavia il colombiano, Kruijswijk e Nibali restano insieme. C’è anche un redivivo Majka. Valverde appare in ombra e comincia a perdere terreno. Al GPM passa per primo un grande Scarponi che si aggiudica così la Cima Coppi. Nell’ultimo tratto di salita Nibali prova a rilanciare l’azione ma Kruijswijk e Chaves si riportano sotto. Ma,poco dopo l’inizio della discesa,ecco l’imponderabile: nell’impostare una curva Kruijswijk finisce per cadere rovinosamente e poco più avanti sarà costretto a sostituire la bicicletta. Sulle braccia i segni evidenti della caduta. A circa 40 km dall’arrivo al comando si forma la coppia Monfort-Scarponi,Nibali, Chaves e Plaza i più immediati inseguitori Kruijswijk ovviamente più attardato. All’attacco dell’ultima asperità di giornata, Monfort è solo al comando poiché Scarponi ha atteso il proprio capitano. Ma viene ripreso poco più avanti dal gruppetto che comprende Nibali e Chaves. Il siciliano porta l’azione decisiva a poco più di 5 km dal traguardo. Chaves sembra poter rintuzzare l’affondo dello Squalo ma deve alzare bandiera bianca sull’ennesimo rilancio di Vincenzo. Il vantaggio di Nibali su Chaves, ma soprattutto su Kruijswijk, cresce sempre più e al passaggio dell’ultimo chilometro il capitano dell’Astana ha circa 40” sul colombiano e addirittura quasi 4′ sulla maglia rosa. E’ il meritato trionfo per lo Squalo che con un gesto commovente dedica il successo a Rosario,un ragazzo della sua squadra giovanile deceduto qualche giorno fa in un tragico incidente stradale.Bentornato Campione,con la C maiuscola. Intanto Chaves si veste di rosa ma solo domani,sul Colle della Lombarda sapremo la verità.

ORDINE D’ARRIVO 19^ TAPPA:

1.

NIBALI Vincenzo
AST
4h 19’ 54”
2.

NIEVE Mikel
SKY
0’ 51”
3.

CHAVES Esteban
OGE
0’ 53”
4.

ULISSI Diego
LAM
1’ 02”
5.

MAJKA Rafal
TNK
2’ 14”
6.

VALVERDE Alejandro
MOV
2’ 14”
7.

URAN URAN Rigoberto
CPT
2’ 14”
8.

PREIDLER Georg
TGA
2’ 43”
9.

ROCHE Nicholas
SKY
2’ 51”
10.

DUPONT Hubert
ALM
2’ 51”

CLASSIFICA GENERALE:

1.
CHAVES Esteban
OGE
78h 14’ 20”
2.

NIBALI Vincenzo
AST
0’ 44”
3.

KRUIJSWIJK Steven
TLJ
1’ 05”
4.

VALVERDE Alejandro
MOV
1’ 48”
5.

MAJKA Rafal
TNK
3’ 59”
6.

JUNGELS Bob
EQS
7’ 53”
7.

AMADOR Andrey
MOV
9’ 34”
8.

URAN URAN Rigoberto
CPT
12’ 18”
9.

SIUTSOU Kanstantsin
DDD
13’ 19”
10.

POZZOVIVO Domenico
ALM
14’ 11”

Articolo di Paolo Azzarelli.