napolitano

Una brutta esperienza quella accaduta a Stefano Napolitano, ventunenne tennista considerato tra i maggiori giovani talenti del movimento italiano. Una sconfitta in un piccolo Challenger francese ha scatenato su di sé l’odio di tanti scommettitori, ma lui dà una lezione a tutti.

Ci troviamo al torneo indoor di Quimpeur, in Francia, e al secondo turno il giocatore piemontese si trova di fronte il russo Aslan Karatsev. L’italiano, numero 172 del ranking atp, è favorito, avendo tra l’altro vinto il match di debutto contro il forte Jurgen Melzer, ma alla fine viene sconfitto dall’avversario.

Tanto basta per scatenare le ire degli scommettitori, che gliene dicono di tutti i colori. Lui riporta tutto sul suo profilo facebook, comprese le stesse frasi ingiuriose e sature di maleducazione rivoltegli senza alcuna giustificazione: “Muori di cancro, sei una merda, ammazzati, fai schifo, ti prendo e ti spacco il cranio, ti ammazzo, tua madre è una…”.

Bellissima la risposta dell’azzurro classe ’95, che dimostra di avere dei sani valori e dà una lezione a tutti ringraziando i genitori per aver imparato a comprendere “il valore di ciò che è importante”. E poi la sentenza che vale più di tanti aces messi a segno sul campo di gioco: “Oramai in pochi valutano il percorso, la dedizione, la passione di qualsiasi ragazzo che prova a darsi un’opportunità nel mondo dello sport o nella vita in generale. Così tanti oramai sono solo attaccati al risultato, ai trofei, ai soldi, al nulla […] Non provo rabbia, ma solo molta compassione per tutti voi. Scusate, ma io faccio la mia strada comunque”.

Purtroppo ancora una volta il binomio tennis-scommesse balza agli onori della cronaca. Ma stavolta va sottolineato il coraggio di un ragazzo che non ha paura di rispondere nel modo migliore a tanti che non conoscono i veri valori della vita e si lasciano andare a commenti a sproposito.