Una leggenda del Real Madrid torna a casa: è Raul Gonzales Blanco, che dal 1 luglio entrerà ufficialmente nello staff tecnico-dirigenziale delle Merengues nelle vesti di consigliere. Sette anni dopo il suo addio da giocatore, il quarantenne ex attaccante – indiscutibile esempio di talento e comportamento, di doti e valori – lascia l’incarico all’interno della Federazione Calcistica Spagnola per abbracciare nuovamente la causa della squadra per la quale ha tifato e con cui ha giocato per gran parte della sua carriera.
Madrileno di nascita, nato nel 1977, Raul è cresciuto nel vivaio del Real, con il quale ha esordito in prima squadra nel 1994. Il 6 settembre dello stesso anno, durante un’amichevole con l’Oviedo, l’allora allenatore Jorge Valdano lo manda per la prima volta in campo ed egli si fa subito notare servendo un assist decisivo per Butragueno. Prova superata e così, in virtù degli infortuni di Alfonso e Martin Vazquez, allora titolari, debutta anche nella Liga, cominciando la sua ascesa a livello prima nazionale e poi internazionale.
L’anno dopo è la volta dell’esordio in Champions League in occasione del match contro l’Ajax: diventa, così, il più giovane madridista a scendere in campo nella massima competizione europea. Passano sedici anni con la maglia dei Blancos: si aggiudica sei campionati nazionali ed è tuttora il giocatore con più presenze (741) nella storia della Liga. Vince poi tre Champions League (terzo calciatore ad aver segnato più reti nelle competizioni UEFA) e due Coppe Intercontinentali. Segna anche 44 reti in nazionale (secondo marcatore di sempre delle Furie Rosse dietro a David Villa) e va vicinissimo al Pallone d’Oro nel 2001, venendo beffato solo da Michael Owen.
Nel 2010 abbandona il Real ed emigra prima in Germania (Shalke 04), poi nell’Al-Saad (Qatar) ed infine ai New York Cosmos (Stati Uniti), in cui chiude la carriera nel 2015.
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