Batosta per Fabio Fognini: gli insulti rivolti al giudice di linea nel match perso contro il connazionale Marco Travaglia non gli sono valsi soltanto una multa salata, ma anche l’esclusione dal torneo di doppio e la detrazione del montepremi fin qui guadagnato.
Ricapitoliamo quanto accaduto. Al debutto nell’ultimo Slam della stagione, quello di scena sul cemento di Flushing Meadows, New York, il tennista ligure è opposto al connazionale Marco Travaglia, che riesce nell’impresa di vincere il suo primo match in carriera in un Major, per giunta contro un avversario decisamente più quotato.
Proprio mentre il marito di Flavia Pennetta è in piena crisi mentale e si sta facendo sfuggire di mano l’incontro, ecco l’episodio che il giudice di linea chiama fuori una palla, dando il punto al rivale. Allora che Fognini si lascia uscire di bocca epiteti davvero irrispettosi nei confronti della donna, prontamente ripresi dalle telecamere.
Partita finita e il Fogna a casa, con gli organizzatori che gli comminano una multa di 24 mila dollari. Finita qui? Sembrerebbe di si, ma in realtà non è così. Mentre il colpevole del gesto si limita a dire come sia facile essere “tutti moralisti”, dai piani alti si decide per la mano pesante: non solo la sanzione economica, ma anche l’esclusione dal torneo di doppio, in cui nel frattempo raggiunge gli ottavi in compagnia del bolognese Simone Bolelli. Quest’ultimo, totalmente incolpevole, è costretto ad abbandonare la Grande Mela e tornare mestamente a casa.
Infine, ecco la scelta da parte del Board (direttorio dei quattro tornei Slam) di confiscare il montepremi finora conquistato in questa settimana di torneo, vale a dire 72 mila dollari. Pugno duro, ma comprensibile, dal momento che gli organizzatori non hanno mai fatto passare tutti quegli episodi classificabili come “condotta antisportiva”. Una figuraccia colossale per Fognini, che ancora una volta finisce sulle pagine sportive più per i suoi misfatti che per le sue imprese.