VICINI-AZEGLIO

Se n’è andato in silenzio, a Brescia, Azeglio Vicini, il ct dell’Italia delle Notti Magiche. Avrebbe compiuto 85 anni a marzo.

Vicini nacque nel 1933 a Cesena in Romagna, terra che ha dato i natali a tanti grandi commissari tecnici (da Fabbri a Sacchi). Giocò negli anni Cinquanta nelle file di Vicenza, Sampdoria e Brescia, ma fu da commissario tecnico che la sua fama crebbe notevolmente. Proprio da Brescia partì la sua avventura in panchina nel 1967 e poi, quasi dieci anni più tardi, ecco la trafila in nazionale: per un anno l’under 23, per dieci l’under 21 e per cinque la nazionale maggiore.

Con gli azzurrini cominciò un ciclo vincente: nel campionato europeo di categoria ottenne per tre volte la qualificazione ai quarti di finale, in due occasioni l’accesso alla semifinale e nell’edizione del 1986 si issò fino in finale, cedendo ai calci di rigore contro la Spagna.
Ma tale prestazione gli valse la promozione nella nazionale A, reduce dal non positivo Mondiale messicano. Terminato il ciclo di Enzo Bearzot, ecco arrivare lui: all’Europeo del 1988 giunse fino in semifinale, dove fu sconfitto per 2-0 dall’Unione Sovietica.

Poi arrivò il mitico Mondiale di Italia 1990: davanti al pubblico amico, Totò Schillaci e compagni si galvanizzarono e ne uscì una bellissima avventura, terminata soltanto in semifinale a causa dell’eliminazione ai calci di rigore contro l’Argentina di Diego Armando Maradona. Arrivò poi il terzo posto finale grazie al successo nella finalina contro l’Inghilterra.

Fu ancora una volta l’Unione Sovietica a porre fine alla sua avventura: la nazionale dell’est impedì all’Italia di qualificarsi per il Campionato Europeo del 1992, così al suo posto fu scelto il suo conterraneo Arrigo Sacchi. 

Dopo brevi esperienze sulle panchine di Brescia e Udinese, ricoprì la Presidenza dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio e successivamente quella del Settore tecnico della FIGC.