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Sono ancora gli Stati Uniti d’America a festeggiare al Campionato del Mondo di calcio femminile. Facendo seguito a quanto realizzato quattro anni fa, la nazionale nordamericana sale sul tetto del mondo anche a Francia 2019, edizione della rassegna iridata che ha visto la piena consacrazione del calcio in gonnella.

A diciotto anni di distanza da quella prima edizione organizzata in Cina nel 1991 e vinta dagli Usa, è ancora la squadra a stelle e strisce a mostrare la propria superiorità in campo internazionale. E lo fa per la quarta volta, se si sommano anche le edizioni del 1999 e, appunto, di quattro anni orsono.

Se quattro anni fa era stato il Giappone ad arrendersi alle atlete statunitensi, stavolta è la nazionale campione d’Europa, l’Olanda, che fin qui ha dato vita a gran belle prestazioni ed è stata l’artefice, tra l’altro, dell’eliminazione dell’Italia ai quarti di finale.

Ma la finale è tutta un’altra storia e così le atlete orange, pur resistendo bene per un tempo, grazie soprattutto alle parate di Van Veenendal, non a caso eletto miglior portiere del mondiale, sono costrette ad arrendersi nella ripresa.

La rima rete arriva su calcio di rigore realizzato da Rapinoe per fallo su Morgan (l’arbitro prima concede il calcio d’angolo e poi, su indicazione del Var, indica il dischetto); il secondo gol, invece, è una bella invenzione di Lavelle, altro talento del calcio yankee.

Così, con il punteggio di 2-0, Stati Uniti battono Olanda e si confermano campioni del mondo. Ora che il calcio femminile è stato finalmente sdoganato (sebbene la parità con i colleghi uomini sia ancora lunga da raggiungere, specie in alcuni Paesi come l’Italia), si entra in un nuovo mondo.

Per la prossima edizione della rassegna iridata (la prima a 32 squadre, come dichiarato dal Presidente della Fifa Gianni Infantino) sono nove le candidature e bisognerà attendere il prossimo anno per l’ufficializzazione della decisione.