Tutti i giocatori di quell’incredibile Celtic erano nati a meno di una cinquantina di chilometri dal Celtic Park. In realtà tutti erano nati nel raggio di 15 chilometri, tranne Lennox, nato a Saltcoats (45 chilometri). L’allenatore Jock Stein ricorda: “I miei giocatori erano amici dei loro sostenitori. Li frequentavano. I tifosi e i giocatori erano un’unica squadra“.
Nessun club del Nord Europa aveva mai ancora vinto la mitica Coppa Campioni, fino a quel giorno sempre conquistata da squadre latine. Era la sera del 25 maggio 1967 e l’undici biancoverde doveva affrontare una delle squadre più forti di sempre: l’Inter di Helenio Herrera. Il manager Jock Stein prima della partita disse ai suoi ragazzi: “Le coppe non sono fatte per gli individui, ma per uomini che fanno parte di una squadra, che mettono il loro club prima del loro prestigio personale. Io sono molto fortunato, io ho giocatori che fanno proprio questo per il Celtic”.
Per i giocatori ebbe un significato particolare vedere i propri tifosi arrivati a Lisbona in camicia e cravatta. Un lavoratore di Glascow li avrebbe indossati solo in un occasione speciale, e quella finale per i sostenitori del Celtic era veramente qualcosa di eccezionale. La squadra di Jock Stein, che praticava un calcio offensivo, sembrava fatta apposta per cadere nella trappola del contropiede nerazzurro. Invece il Celtic nella ripresa rimontò il vantaggio iniziale di Mazzola su rigore, con le reti di Gemmel e Chalmers. Fu il trionfo del calcio d’attacco, fu il trionfo dei Leoni di Lisbona.
A 47 anni di distanza il Celtic celebra sul proprio sito ufficiale la conquista di quella Coppa Campioni, la prima di una squadra britannica: “Lisbona e l’Inter attendevano che il più grande giorno della storia del Celtic Football Club stesse per arrivare. Celtic-Inter 2-1 racconta la storia, ma ci sono un milione ed una aneddoti derivanti da quella sera di maggio e dai giorni che vennero subito dopo. Ed oggi, anche a 47 anni di distanza, ancora possiamo ascoltare fresco ed emozionante, il possente ruggito dei leoni di quella notte”.