Desmond Richardson, per il Ny Times è il "dio della danza"

Prendete Messi, Neymar, Cristiano Ronaldo, Bale e un’altra ventina di divi del pallone (se volete fare un parallelismo calcistico) e portateli tutti in una cittadina di 20 mila abitanti del Sud Italia per tre settimane, tutti a disposizione di giovani talenti desiderosi di imparare. E’ la filosofia del World Dance Movement, il più grande stage internazionale di danza al mondo, con tappe in Italia, Olanda, Spagna e Svizzera. Per il nostro Paese, appuntamento a luglio, in Puglia, nella cittadina di Castellana Grotte (Ba).

Una trentina tra i migliori danzatori al mondo per tre mesi tutti nel raggio di 10 km o poco più. C’è la direttrice artistica e il co-direttore artistico Michéle Assaf e Bruno Collinet, il dio della danza (così come lo ha definito tempo fa il NY Times) Desmond Richardson, Joshua Pelatzky, Igal Perry, Giuliano Peparini. E poi ancora Guy Shomroni, Ana Catalina Román, Veronica Peparini, David Marquez, Stefano De Martino. Se non siete pratici della danza, giretto su Wikipedia.

Centinaia gli iscritti provenienti da ogni parte del mondo: ci sono i brasiliani (in lacrime ieri per la disastrosa semifinale mundial), ci sono i tedeschi e gli olandesi, ci sono i sudafricani. Arrivano dai cinque continenti. Si esibiscono in tre spettacoli pubblici. Partecipano a circa 300 lezioni per tutto luglio.

Il Wdm è ormai un movimento. In Puglia si esibiscono anche altre compagnie di danza, sempre negli stessi giorni. Certo, a voler aprire la solita querelle sulla danza disciplina più fisica e sportiva o più artistica e culturale, ci vorrebbe del tempo e dello spazio. Certo è che, soprattutto gli sport minori, per la promozione di sè stessi, potrebbero prendere esempio, radunando i top player in uno stesso luogo per tre settimane. Ce ne sarebbero di storie da raccontare.