“Il 27 luglio correremo a Parigi sui Campi Elisi prima degli uomini nell’ultima tappa del Tour de France. La Vuelta ce lo farà fare nel 2015. Non è solo una questione di spettacolo, ma di cultura”. Parola di Valentina Scandolara, maglia verde in carica al Giro Rosa. E se di cultura si tratta possiamo dire che qualcosa sta cambiando anche nel Bel Paese. I dati di quest’anno, a tre tappe dalla fine, sono decisamente positivi a cominciare dal pubblico che ha seguito le ragazze sulle strade, in tv e sui social network.
Una vittoria per le atlete che finalmente trovano lo spazio che meritano anche in Italia, una vittoria soprattutto per gli organizzatori di una corsa che quest’anno ha rischiato seriamente di chiudere i battenti, come già successo a molte altre. La motivazione ufficiale è sempre la stessa: mancano gli sponsor ovvero mancano i soldi. Ma il Giro Rosa, per fortuna, ha radici forti, persone che credono in questo progetto e non si sono arrese.
Il premio più grande lo ha assegnato il pubblico italiano. La tappa del 6 Luglio ha fatto segnare il miglior dato auditel dal 2010, mezzo milione di persone davanti ai teleschermi, senza contare tutti i follower che seguono la diretta tramite i profili social della manifestazione: Twitter (@GiroRosaCycling) e Facebook (Giro Rosa Cycling Race). La stessa Valentina Scandolara, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello sport, dichiara: ““Tanta gente sulla strada, tanta, mi hanno detto, anche alla tv. Pare che l’altro giorno gli ascolti del Giro Rosa abbiano superato quelli di Brasile-Germania ai Mondiali di calcio”.
Ora si punta ancora più in alto: Giro Rosa e Giro d’Italia, un matrimonio che s’ha da fare.