Al Saadi Gheddafi con Luciano Gaucci

Ho deciso di creare una sorta di rubrica dove vi illustrerò i più grandi bidoni della storia del calcio, e, per facilitarvi, li numererò. Questa rubrica si chiamerà ‘L’incompreso‘, e perdervi una puntata sarebbe come farvi prendere a pallonate nello stomaco da Roberto Carlos.

Oggi trattiamo la carriera piena di goal e di belle prestazioni del figlio di Muammar Gheddafi che, con voce pacata e dolce, come quella di Buffon quando canta l’inno di Mameli, disse al presidente del Perugia : “O compri mio figlio o ti faccio saltare in aria”, con la stessa delicatezza di De Jong nelle scivolate. Il presidente del Perugia acquistò dal Al Itihiiiiyiyiiithiad suo figlio ed osannò il calciatore in modo spontaneo: che poi era legato, con il nastro adesivo sulla bocca e un fucile puntato sulla fronte era un altro discorso. Per fare un paragone: spontaneo come Messi terzino. Quindi, grazie al suo talento arrivarono prestazioni stupende a Perugia, peccato che non riuscì a salvare la carriera in corso a Fifa. Proprio per questo esclamò : “Papà, fai saltare in aria Perugia!”. Cosmi, che aveva visto già da prima la bomba che Muammar stava preparando (riflessa sulla sua testa pelata) decise di fuggire a Udine. Tuttavia, Al Saadi Gheddafi disse :”Tu portare me in Udinese”. Cosmi, col tono di voce che somiglia a quello di Saw l’enigmista, disse: ” E se non ti porto cosa mi fai? Non sono un mollo”. Quindi, Malesani:” Mollo, qualcuno ha detto mollo? Ma che mollo e mollo, io non sono mollo!”. Al Saad replicò: ” Io chiamare papà”. Poi, si mise a ridere alla vista delle mutande di Cosmi che da bianche erano diventate improvvisamente marroni, un pò come Michael Jackson.

Ah, in 2 stagioni a Perugia, è entrato in campo una sola volta. In quella occasione, l’arbitro era sudato sotto le ascelle, e a lui era stato dato il compito di asciugarlo. Prestazione maiuscola per lui,una pulitura netta e precisa, prestazione che gli valse il titolo di miglior pulitore di ascelle di Perugia. Per ripetere le 2 straordinarie stagioni a Perugia, spinse tanto per l’Udinese, e lì il suo talento SCOPPIO’, con l’aiuto del padre che comprò l’intera azienda dell’Enel che, affiancata alle bombe ‘made in Libia’, fecero scoppiare il suo talento. Ad Udine, come a Perugia, si impegnò in allenamento, ma, malgrado avesse un talento che stava quasi per SALTARE IN ARIA, non entrò in campo neanche una mezza volta. Ma Cosmi rivedette il ruolo del talento emergente quando si vide puntato un fucile in gola: fu da lì che Al Saadi fece il suo debutto per l’Udinese. Ma dopo quello spezzone di partita, Gheddafi scomparse dalla scena, come scompare Ronaldo quando vede un panino al prosciutto in offerta al Conad.

Ma il suo grande talento non poteva passare inosservato, così nel 2007, all’ età di 34 anni, lo acquista la Sampdoria, per cercare di dare un senso alla stagione. Le persone che abitavano nelle case vicino dove si allenava la Sampdoria ringraziarono Al Saadi per i 987928 palloni che aveva mandato nei loro balconi, un pò come fa oggi Kuzmanovic. Precisione assoluta la sua: preciso come un passaggio filtrante di Mirko Gasperetto.

In merito è entrato anche Papà Francesco:” Un esempio di fratellansa e dedizione alla Chiesa”

Anche Adriano ha detto la sua: ” Ha lasciato qualcosa di grande dentro di me ed io…3-2-1…BOOOOOOOOM!

Infine, Insigne ha voluto omaggiarlo: ” Gheddafi chi?”

Al Saadi Gheddafi: storia di un talento incompreso. Incompreso proprio perchè non si è ben capito cosa sapesse fare: e le bombe no, e il calcio no, cerca di buttarsi nella cinematografia, ma ha lo stesso successo che avrebbe Neymar come buttafuori.

Gheddafi: l’uomo che sussurrava alle bombe.