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A Wimbledon la finale maschile sarà una sfida inedita: per la prima volta nell’ultimo atto di un torneo Slam ci sarà, infatti, Raonic che è riuscito ad aver la meglio su Federer in un altro match al quinto set. Per Federer si tratta della prima semifinale persa a Londra, evento che sembrava scongiurato dopo che lo svizzero aveva ribaltato la situazione, vincendo il secondo set al tie break e il terzo. Va comunque ricordato che lo svizzero arrivava a questo grande appuntamento dopo due semifinali in Germania perse contro Thiem a Stoccarda e ad Halle contro Zverev dopo aver dovuto rinunciare al Roland Garros per i problemi alla schiena. Milos ha confermato i progressi fatti negli ultimi mesi, anche grazie al supporto di McEnroe. Domenica si troverà di fronte l’idolo di casa, Andy Murray, che si è sbarazzato di Berdych con un triplo 6-3, prevalendo sopratutto in difesa, con meno di dieci errori non forzati. Lo scozzese cercherà il terzo Slam, secondo a Londra dopo quello di tre anni fa, nel primo anno di collaborazione con Lendl, tornato a supportarlo da poco.
Domani, intanto, alle 15 su Sky sport 2 ci sarà la finale femminile tra Serena Williams e la Kerber.

Raonic – Federer 6-3,6-7,6-4,7-5,6-3

Il canadese supera per la terza volta lo svizzero nel loro dodicesimo confronto, il secondo a Wimbledon dopo la semifinale di due anni fa quando a prevalere fu Roger con un triplo 6-4.
La svolta del primo set arriva già nel quarto game quando, pur essendo avanti 30-0, Federer commette due errori e poi chiude col doppio fallo, regalando break a Raonic che lo conferma ai vantaggi salendo 4-1 e poi 4-2 recuperando da 0-30. Quasi il doppio i vincenti del canadese.
Nel secondo parziale le emozioni forti arrivano soltanto sul 5-4 quando con due errori e un doppio fallo Milos regala tre set point a Roger: la prima la annulla il canadese con una volée di dritto mentre le altre le spreca con due errori di rovescio Federer che con lo stesso colpo se ne procura una quarta ma non la sfrutta, sbagliando ancora il rovescio.
Si arriva, così, al tie break, deciso da un doppio fallo di Raonic sul 3-3. Fatali sono gli errori non forzati: solo due quelli commessi dallo svizzero, dieci in meno del canadese.
Il momento clou del terzo set arriva nel settimo game quando Milos fa un altro doppio fallo e Federer si procura due palle break con un gran passante di dritto: la prima la spreca Roger con una risposta fiacca mentre sulla seconda stecca Raonic. Più del novanta per cento di punti vinti con la prima dall’elvetico che commette un solo errore gratuito, sette in meno del canadese.
Nel quarto set nel quinto game con un dritto vincente Federer si procura due palle break ma le spreca con due errori di dritto. Sul 4-4 Raonic sbaglia col dritto, regalando palla break, sprecata da Roger col rovescio. Sul 5-5 il canadese risale da 0-30 grazie a tre errori ( uno col dritto e due col rovescio) di Federer. Nel game successivo arriva la svolta: sul 40-15 lo svizzero commette due doppi falli e Raonic si guadagna set point con una volée di dritto, la spreca con un rovescio sbagliato ma con un vincente di dritto ne arriva un altro, Roger si salva con una volée di dritto ma sbaglia col dritto, regalando una terza opportunità, sfruttata dal canadese con un vincente di rovescio. Solo un vincente in più per Raonic che commette anche tre errori non forzati in più ma molto probabilmente la differenza l’hanno fatta i due doppi falli di Federer, arrivati di fila e proprio nell’ultimo game.
Come nel primo set, anche nell’ultimo la svolta giunge nel quarto game: Raonic si procura palla break con un vincente di dritto, con Federer che cade malamente a terra, facendo spaventare tutti. Dopo una breve sosta, Milos spreca la chance con un errore di dritto ma Roger commette un doppio fallo regalandogliene un’altra, concretizzata con un vincente di dritto. Il canadese ha anche una doppia chance per raddoppiare il vantaggio sul 4-1 ma spreca la prima con errore di dritto e lo svizzero salva la seconda con un dritto vincente.
Complessivamente ben settacinque i vincenti realizzati da Raonic ( quarantanove quelli di Roger ) che compensano i quaranta errori non forzati, più del doppio di quelli commessi dall’avversario che ha sbagliato a non chiudere il match nel quarto set pur avendo avuto tre chance.