Della sua carriera sportiva rimangono ricordi indelebili, uniti a pagine amare e difficili da dimenticare. Quella privata, però, gli ha appena regalato una immensa gioia, la nascita di una figlia. Stiamo parlando di Alex Schwazer, che è diventato papà della piccola Ida, nata dalla compagna Kathrin Freund.
Superata la love story con Karolina Kostner, finita in modo burrascoso, ecco l’amore della sua vita, colei che gli ha donato la gioia della paternità. È l’occasione, per l’ex marciatore oro olimpico a Pechino 2008 nella 50 km, di dimenticare tutti i momenti cupi che la vita sportiva gli ha riservato.
Nato a Vipiteno, in Alto Adige, nel dicembre del 1984, Alex Schwazer ha cominciato a praticare atletica leggera a quindici anni (alternandola inizialmente con la mountain bike) dedicandosi prima al mezzofondo, poi alla marcia. La sua ascesa comincia nel 2005, quando vince i campionati italiani di marcia 50 km e, nello stesso anno, il bronzo ai Mondiali di Helsinki, stabilendo nella stessa occasione il record italiano.
Record migliorato ulteriormente (3h36’04”) nel 2007 a Rosignano Solvay, pochi mesi prima di conquistare il secondo bronzo iridato consecutivo ad Osaka. È oramai ai vertici della marcia mondiale e lo dimostra un anno dopo, alle Olimpiadi di Pechino 2008, quando conquista la medaglia d’oro: c’è anche il nuovo primato olimpico della specialità in 3h37’09”.
Dopo un anno difficile, coincidente con i Mondiali di Berlino 2009, ritorna prepotentemente a vincere nel 2010 l’oro continentale, ma è la sua ultima gioia. Alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012 viene trovato positivo all’eritropoietina in un controllo a sorpresa. Squalificato per tre anni e sei mesi, torna giusto in tempo per preparare un’altra Olimpiade, quella di Rio 2016, al fianco dell’allenatore Sandro Donati.
Ma a quanto pare qualcosa non va e, in circostanze ancora da chiarire, ecco una seconda positività in un altro controllo a sorpresa. Viene squalificato per otto anni – è di fatto la fine della sua carriera – ma tuttora è impegnato in una battaglia legale per vedersi riconosciuta la propria innocenza, convinto che dietro la vicenda ci fosse un complotto ai danni suoi e del proprio allenatore.
Ora, almeno, la gioia in famiglia rappresentata dalla nascita di sua figlia.