Non siamo prevenuti nei confronti di Allegri. Crediamo di essere oggettivi di fronte a dichiarazioni clamorose, ai limiti dell’assurdo. Sì, le amichevoli contano relativamente. E non è giusto neanche dare peso al k.o contro il Lucento e allo zero a zero appena messo a referto con la neo-promossa Cesena. È giusto però annotare le parole di un allenatore che parte da una base vincente e ha sposato un progetto che si propone di viaggiare ad alti livelli.
Allegri sta clamorosamente consegnando attestati di mediocrità ad una squadra abituata a correre a mille. E soprattutto fresca di un tecnico che sbottava anche per una minima distrazione sullo 0-4 e che adesso ascolta parole totalmente opposte. Eccone un esempio: “L’obiettivo no-infortuni è stato raggiunto”. Può mai essere questo un obiettivo? Bene tutelare le energie fisiche in incontri delicati sotto questo aspetto, ma è inconcepibile ridurre a questo le ambizioni della squadra. Seppure per un’amichevole. “Non credevo che la squadra potesse fare una partita di questo livello”. Premesso che è sotto gli occhi di tutti una prova normale, povera di ghiotte occasioni e assolutamente non trascendentale: perché allora dire questo?
Rientreranno i Nazionali, si creerà amalgama. Non sarà questa la vera Juventus. E l’impronta di Allegri si vedrà. Forse. Ma dichiarazioni, simbolo di mediocrità, come queste non sono accettabili. Non a casa-Juve.