È vero, l’addio di Tevez ha scombussolato un po’ tutto l’ambiente, l’argentino è stato il giocatore simbolo di queste ultime due stagioni, tuttavia la Juventus si è già ampiamente mossa per sostituirlo, per non subire scossoni e soprattutto per cercare di rafforzarsi in modo da colmare il gap con le varie big europee. Massimiliano Allegri si è incontrato con la società ed ha chiesto il famigerato trequartista, vero pallino del tecnico livornese. Il nome che circola è quello di Oscar dos Santos Emboaba Junior. I suoi 30 gol e 31 assist potrebbero non valergli la riconferma in blues, ma gli inglesi non sono pazzi, c’è una ragione sotto. Il classe ’91 ex Internacional ha riscosso numeri importanti nonostante il calcio inglese non sia molto accogliente nei confronti dei brasiliani in generale e nei confronti di un giocatore mingherlino come lui, tuttavia per Mourinho non ha quasi mai rappresentato una prima scelta, forse pecca in carattere o semplicemente Oscar è troppo intelligente tatticamente per giocare nelle squadre eccessivamente quadrate del portoghese. Non ci sono dubbi, il brasiliano è attualmente uno dei centrocampisti più forti al mondo, il suo cartellino si aggira intorno ai 40 milioni, si tratta dunque di un investimento importante, ma ai bianconeri serve davvero?
Ossessione trequartista
Cosa c’entra Cossu? Il sardo è stato l’ultimo vero trequartista schierato da Allegri. Voi mi direte: e Boateng? E Emanuelson? Non erano veri trequartisti. Eppure il tecnico toscano pur avendo sempre richiesto giocatori in grado di ricoprire questo ruolo non ha mai insistito troppo perché non avrebbe potuto poi schierarli, vediamo perché. Partiamo dal Milan: avere un giocatore come Ibra significa assegnargli in toto il reparto offensivo anche se ciò può scatenare le ire del patron Berlusconi, desideroso di vedere dal 1′ minuto due punte vere, lo svedese e Pato. Ibrahimovic non ha mai avuto bisogno di un trequartista, nemmeno di un regista come Pirlo in grado lanciarlo a rete, ma solamente un centrocampista leggermente più avanzato, meglio ancora due, con la capacità di inserirsi da dietro e raccogliere le sue sponde. Questo dunque era il ruolo dei vari Boateng, Emanuelson, a volte Nocerino, tant’è che con l’addio poi dell’attaccante svedese il ghanese, essenzialmente una mezzala completa, ha incontrato non poche difficoltà nel confermarsi in quella posizione, le stesse che ha avuto quest’anno allo Schalke.
Capitolo Juve
Già nella scorsa estate alla dirigenza bianconera giunse la richiesta di un trequartista, alla fine arrivò solo Coman, giovane di assoluta prospettiva ma solo in poche occasioni gettato nella mischia. Il tecnico è dovuto correre ai ripari alternando sistematicamente il vecchio 3-5-2 Contiano al suo rombo o sorta di 4-3-1-2 camuffato. Camuffato perché? Semplice, Vidal si è mostrato da subito incapace di ricoprire quel ruolo, alla lunga poi è uscito il sorprendente Pereyra ma si è trattato di una specie di Boateng. Il vero trequartista, o meglio falso 9, si è rivelato Carlos Tevez. L’apache si è rivelato il vero valore aggiunto di questa squadra: un lottatore, un finalizzatore, un uomo spogliatoio e soprattutto un vero regista avanzato. La manovra dalla metà campo passava troppo spesso per i suoi piedi, per le sue verticalizzazioni, per i suoi tagli, per i suoi uno-due con il centravanti di turno, per le sue sponde, ricoprendo praticamente da destra a sinistra tutte le zolle del campo.
Senza Tevez? Ecco le soluzioni
Con l’addio dell’argentino Allegri è tornato alla carica con Marotta ed Agnelli ma siamo certi che un trequartista sia indispensabile per questa Juve? Partiamo dal fatto che in attacco sono già stati acquistati Dybala e Mandzukic, senza contare il possibile ritorno alla base di Berardi. La Joya palermitana quest’anno al Barbera ha fatto faville e i tifosi bianconeri sperano che possa ripetersi da subito in un grande club e mostrare lo stesso carattere di Tevez. Il croato invece dovrebbe prendere il posto di Llorente, dato per partente, ma non dobbiamo scordarci che Mandzukic, sin dai tempi della Dinamo, ha quasi sempre e solo giocato in attacchi a tre in quanto si tratta del classico centravanti che preferisce non avere compagni in area di rigore. Restano dunque da valutare le sue prestazioni in un eventuale attacco a due oltre all’intesa con i compagni d’attacco, in particolare Morata. Con Oscar, o un altro trequartista, sarebbe inevitabilmente attacco a due, ma per non perdere la compattezza che ha contraddistinto la Vecchia Signora quest’anno occorrerà equilibrare pesi e misure. Sarà difficile vedere Pirlo in campo con il brasiliano, la manovra diverrebbe troppo statica e si perderebbe inevitabilmente fisicità in un centrocampo che necessita inevitabilmente di un incontrista a mo’ di filtro davanti alla difesa, come Khedira. Improbabile inoltre che due prime donne come Vidal e Pogba si lascino dettare i tempi dall’attuale giocatore del Chelsea. Oscar ha bisogno di spazio, solo giocando in una posizione centrale e coadiuvato da due centrocampisti di inserimento e da due attaccanti mobili è in grado di esprimersi al meglio. La soluzione ideale sarebbe quella di affiancargli due giocatori completi come Marchisio e Pereyra, mentre Pogba e Vidal, o almeno uno di loro, dovrebbero inevitabilmente retrocedere le loro posizioni in campo, limitare il loro raggio d’azione e concentrarsi su compiti più difensivi.
Si tratta dunque di una situazione che necessita di una valutazione a 360° gradi, non sono esclusi cambi di modulo, come quello ad una sola punta, ma avere maggiori soluzioni non sempre equivale ad avere maggiore successo.